L’Irlanda, che è tra i paesi del blocco europeo ad aver accolto un numero maggiore di profughi ucraini a fronte della popolazione effettiva, sta valutando di limitarne l’accoglienza per ragioni prettamente sociali. Per ora si tratterebbe solamente di un’ipotesi, recentemente lanciata dal primo ministro Leo Varadkar davanti all’aula del Parlamento, facendo eco però ad una proposta del ministro dell’integrazione Roderic O’Gorman.



L’Irlanda, a livello numerico, ha accolto circa 100mila profughi ucraini dallo scoppio della guerra contro la Russia, ospitandoli all’interno di alloggi statali oppure di alberghi pagati dal governo. Tuttavia, negli ultimi mesi si è anche intensificata una crisi abitativa per i cittadini irlandesi che faticano sempre di più a trovare una casa da comprare, o anche solo da affittare. “Se da un lato non c’è limite alla compassione del governo e del popolo irlandese”, ha dichirato Vardkar, “dall’altro c’è un limite alla capacità” dell’Irlanda di accogliere profughi ucraini. “Non sappiamo se saremo in grado di fornire alloggio ad altre 30/50.000 persone se dovessero arrivare nel corso del prossimo anno, e in base ai numeri attuali, non è un’ipotesi lontana”.



L’idea dell’Irlanda: accogliere i profughi ucraini per un massimo di 90 giorni

Attualmente, insomma, l’Irlanda starebbe pensando di limitare l’accoglienza di profughi ucraini. L’idea non sarebbe quella di rendere più complicato, o impossibile, il percorso di accesso al territorio irlandese, quanto quella di limitare ad un massimo di 90 giorni l’ospitalità in alloggi statali, o in alberghi. Al termine di quei giorni, poi, i profughi dovranno provvedere autonomamente alla ricerca di una nuova sistemazione.

La proposta dell’Irlanda sui profughi ucraini, però, avrebbe riscosso alcune critiche, tra le quali quelle del direttore dell’ente benefico Irish Refugee Council secondo il quale “potrebbe essere percepita come un deterrente per le persone a venire qui”, sollevando dubbi “dal punto di vista etico”. Diverse critiche, invece, si sono concentrate attorno ai pericoli che correrebbero i bambini e i ragazzi dal punto di vista della continuità scolastica. Differente, invece, la critica alla proposta dell’Irlanda per i rifugiati ucraini mossa dall’esperto di alloggi della Technological University di Dublino, che sottolinea come “non c’ sarà nessuna sistemazione al di fuori dei 90 giorni” causando un generale “aumento dei senzatetto“.