Il Coronavirus ha colpito le zone in cui vivono i Navajo negli Stati Uniti: si tratta di un territorio che attraversa Utah, Arizona e New Mexico e, come si legge su Independent, la diffusione del contagio si deve in gran parte alla crisi idrica, tanto che le stime indicano come il 40% della popolazione non abbia acqua corrente nelle loro case, e si sia andati incontro alla siccità nella zona Sud-Ovest. A oggi sarebbero 41 le vittime del Covid-19 accertate; ad aiutare le tribù dei nativi americani è l’Irlanda, che ha aperto una raccolta fondi per ripagare un debito che risale al XIX Secolo. Nello specifico, le famiglie Navajo e Hopi hanno istituito una campagna tramite GoFundMe, con lo specifico intento di acquistare bottiglie d’acqua; al momento sono stati raccolti circa 1,2 milioni di euro e, appunto, la maggior parte di questi fondi arriva dall’Irlanda.



GLI IRLANDESI AIUTANO I NATIVI AMERICANI

Ad aver riesumato la storia è stato Michael Corkery, un giornalista del New York Time che si occupa principalmente di finanza: era il marzo 1847 quando la tribù Choctaw, che si stava reinsediando in Oklahoma dopo essere stata cacciata dalle sue terre nel Mississippi, era venuta a conoscenza della Grande Carestia. Gli irlandesi li incontrarono a Skullyville e chiesero loro aiuto: nello specifico, ai Choctaw fu chiesto di scavare in profondità alla ricerca di acqua. Si trattava di persone che la tribù non aveva mai conosciuto o incontrato, ma nonostante tutto si misero all’opera e riuscirono nell’intento. Sono passati 173 anni da quel grande gesto di generosità, che a quanto pare non è stato dimenticato: per questo motivo ora l’Irlanda sta aiutando i nativi americani a superare il momento difficile, peggiorato dalla pandemia di Coronavirus.



Lo stesso Michael Corkery ha donato 200 dollari di tasca sua e, nel commentare la cosa, ha detto che “I Choctaw e i Navajo hanno aiutato gli irlandesi durante la grande carestia, nonostante le loro stesse sofferenze” e ha poi aggiunto che, una volta venuto a conoscenza di questo fatto del passato, abbia deciso di non dimenticarselo mai. “Adesso è storia, ma noi saremo sempre grati” ha scritto il giornalista. È un altro esempio di come i tempi difficili possano essere occasione per dimostrare la solidarietà e il bene che albergano in ciascuno di noi, con la speranza che la raccolta fondi dei Navajo possa davvero aiutare le tribù a passare oltre la siccità e vivere giorni migliori.

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