Irmgard Furchner condannata a due anni di carcere

Il tribunale distrettuale tedesco di Itzehoe ha condannato Irmgard Furchner, ex segretaria del lager nazista di Stutthof, presso Danzica, a due anni di carcere con la condizionale. La donna, di 97 anni, è complice della morte di più di 10.000 detenuti presso il lager tra il 1943 e il 1945. Durante il processo, che si è tenuto lo scorso 6 dicembre, la donna aveva preso parola per la prima volta, affermando: “Mi dispiace per tutto quello che è successo. Mi rammarico che in quel periodo fossi proprio a Stutthof. Non posso dire altro”.



La donna è colpevole, secondo il tribunale tedesco, di complicità in omicidio di oltre 10.500 detenuti del lager, morti dal giugno 1943 all’aprile 1945 nel corso dell’Olocausto. All’epoca aveva tra i 18 e i 19 anni e per la giustizia dovrà ora pagare per le proprie responsabilità. Il processo, che si è tenuto presso il tribunale di Itzehoe, è durato 14 mesi. Come spiega la BBC, la Furchner fu assunta come dattilografa dal lager: sebbene fosse una lavoratrice civile, per il giudice era pienamente consapevole di ciò che stesse accadendo all’interno del campo.



Irmgard Furchner tra le poche donne processate per crimini nazisti

Irmgard Furchner è una delle poche donne processate per crimini nazisti. La donna è stata condannata a due anni di carcere con sospensione della pena. Oltre 65.000 persone sarebbero morte nel lager di Stutthof, inclusi prigionieri ebrei, polacchi non ebrei e soldati sovietici catturati. All’epoca Furchner aveva solo 18 e 19 anni e fu processata in un tribunale minorile speciale. La città di Stuffhof, vicino all’odierna Danzica, ospitò il lager che vide morire migliaia e migliaia di persone in diversi modi, tra cui le camere a gas.



Il tribunale di Itzenhoe, nel nord della Germania, ha ascoltato i sopravvissuti del campo di concentramento, alcuni dei quali sono morti durante il processo. Nel settembre 2021, quando il processo è cominciato, Irmgard Furchner è fuggita dalla sua casa di riposo ed è stata trovata dalla polizia in una strada di Amburgo. Dopo 40 giorni di silenzio durante il processo, l’ex segretaria si è detta dispiaciuta per ciò che è successo. I suoi avvocati difensori hanno sostenuto che avrebbe dovuto essere assolta perché non avrebbe saputo ciò che stava accadendo nel lager.