Riduzione dell’Irpef, Pnrr, Superbonus 110% e pensioni sono alcuni degli obiettivi che il premier Draghi ha ribadito in occasione del suo intervento al Senato. L’agenda economica del Governo e del premier è molto fitta e le idee sembrano essere molto chiare. Per quanto riguarda il Superbonus 110%, l’agevolazione tra le più sfruttate dagli italiani finita al centro del duro confronto con il MoVimento 5 Stelle, Mario Draghi spiega che “intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi”.
In tema Irpef, invece, Draghi ha illustrato l’intenzione del Governo di ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi, ma anche la volontà di superare l’Irap e di razionalizzare l’Iva. La strada da seguire sembra dunque essere quella già indicata dalla revisione delle aliquote Irpef, concretizzata tramite l’ultima Legge di Bilancio. Anche il sistema della riscossione è un argomento importante dell’agenda economica del premier, che sottolinea come “in Italia l’Agenzia delle Entrate-Riscossione conta 1.100 miliardi di euro di crediti residui, pari a oltre il 60% del prodotto interno lordo nazionale”. Per questo motivo occorre “approvare al più presto la riforma fiscale, che include il completamento della riforma della riscossione, e varare subito dopo i decreti attuativi”.
L’agenda del premier Draghi, gli obiettivi per pensioni e potere d’acquisto
Draghi ha elencato anche i 55 obiettivi del Pnrr che l’Italia dovrà raggiungere entro fine anno, in modo da sbloccare nuovi fondi pari a 19 miliardi di euro. Sono compresi “le ferrovie, la banda larga, gli asili nido, le case di comunità” e “tutti i progetti che abbiamo disegnato con il contributo decisivo delle comunità locali”, che il premier definisce “temi fondamentali” e che includono anche “infrastrutture digitali, sostegno al turismo, lotta al lavoro sommerso”. Per il presidente del Consiglio, “completare il Pnrr è una questione di serietà verso i cittadini e i partner Ue”.
Nell’agenda di Governo c’è anche la difesa del potere di acquisto delle famiglie, che passa anche attraverso l’imposizione di un tetto al prezzo del gas. Per conseguire questo obiettivo è quindi indispensabile “accelerare l’installazione dei rigassificatori a Piombino e a Ravenna”, afferma Draghi, perché “non è possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture”. Il premier indica anche la direzione verso il salario minimo, che dovrebbe vedere presto l’approvazione di una direttiva a livello europeo, e anche verso una riforma delle pensioni che possa porsi come alternativa alla Legge Fornero, che nel 2023 tornerà a sostituire l’attuale Quota 102.