Fa discutere, in Francia, la legge sull’immigrazione presentata a inizio febbraio dal presidente Emmanuel Macron al Consiglio dei Ministri, in base alla quale, vista la difficoltà da parte del 70 per cento delle professioni nel reperire manodopera, gli irregolari presenti in Francia da almeno tre anni e che abbiano una conoscenza elementare della lingua potranno ottenere un permesso di soggiorno valido 12 mesi solo se già attivi in una delle professioni in cui si ha necessità di personale.



Ad approfondire la questione è il periodico “Panorama”, che spiega che la richiesta potrà essere presentata “direttamente dal datore di lavoro, che a sua volta dovrà dimostrare di aver impiegato il dipendente almeno otto mesi negli ultimi due anni. Un modo per mettere in regola i sans-papiers, dare una mano a quei settori che da tempo chiedono aiuto e combattere attività svolte in nero. Il sistema sarà adottato in via sperimentale fino al 2026, prima di una conferma definitiva”.



IRREGOLARI IN FRANCIA, LA PROPOSTA DI MACRON FA DISCUTERE

Sull’argomento si è espresso anche il sociologo Michel Wieviorka, le cui parole campeggiano proprio su “Panorama”: “Non è una riforma che farà scendere la gente in strada, contrariamente a quello che vediamo con le pensioni. Qui i discorsi si accendono a causa dell’Islam radicale, mentre la polemica sul ‘ci vengono a rubare il lavoro’ non è molto potente”. Tuttavia, la riforma di Macron sugli irregolari scontenta tutte le opposizioni: troppo dura per la Sinistra, troppo debole per l’estrema Destra di Marine Le Pen, che grida alla “regolarizzazione dei clandestini”.



In questo scenario, il governo d’Oltralpe ha provato a placare gli animi, fornendo rassicurazioni sul fatto che non si va verso “un piano di regolarizzazione massiccia”, quanto piuttosto verso “un sistema concepito per mettere fine a un’ipocrisia”. Anche i repubblicani pare possano cedere alla proposta di Macron sugli irregolari: “Sebbene si mostri critica, la Destra comprende molti imprenditori e piccoli artigiani che necessitano di manodopera e sanno che l’immigrazione alla fine potrebbe essere l’unica soluzione”, ha chiosato Wieviorka.