Il nome di Marina Ovsyannikova è saltato alle cronache quando la giornalista di Channel One, tv di Stato russa, è entrata in diretta con un cartellone con su scritto “Fermiamo la guerra” e poi un invito al popolo russo a non credere alla propaganda da parte del Cremlino. Bloccata immediatamente la trasmissione e arrestata la reporter, che ora risulta scomparsa: gli avvocati, infatti, non riescono a mettersi in contatto con lei.
Eppure, nonostante il rischio corso dalla giornalista per la sua irruzione nel tg russo – rischia fino a 15 anni di carcere per essersi schierata contro Putin – in Ucraina c’è chi non le crede. A montare la polemica sui social è la giornalista ucraina Katya Osadcha, che ha scritto su Instagram: “E ora buttiamo via l’eccitazione e pensiamo a mente lucida. Sono stata felice di vedere un raggio di speranza, ma… 1. Non ci sono dirette in Russia, tutto ciò che si chiama dirette è ritardato, proprio per rimuovere ciò che non dovrebbe essere rilasciato. 2. In qualche modo, stranamente, tutti si sono precipitati a filmare lo schermo della TV durante il consueto telegiornale e poco prima che l’attivista saltasse fuori. 3. Molte altre circostanze strane, che purtroppo non danno la possibilità di credere a questa protesta” ha scritto sul proprio profilo Instagram la giornalista Katya Osadcha.
Polemiche in Ucraina per l’irruzione della giornalista nel tg russo
Katya Osadcha, giornalista ucraina e presentatrice tv, sui social ha postato l’immagine dell’irruzione nel tg russo da parte di Marina Ovsyannikova, mettendo in dubbio la veridicità della protesta. Dopo aver elencato cosa non la convince nel gesto della collega, ha proseguito chiedendosi come sia possibile che nessuno sapesse della sua intenzione.
“Perché questa rimessa in gioco? Per dimostrare che le proteste, un tale tipo di democrazia, sono possibili anche in Russia? Per mostrare sui social che i russi hanno anche chi è contrario? Non ho ancora capito quale sia l’obiettivo. All’improvviso, Marina ha capito davvero che aveva bisogno di protestare e che non poteva più vivere nella bugia. In Russia, e soprattutto in tutte le strutture filo-governative, come Channel One, tutti si arrendono gli uni agli altri, tutti sono sotto l’occhio vigile delle telecamere e tutto ciò a cui non siamo abituati. Non è possibile che nessuno sapesse dell’intenzione. E hanno deciso di permettere che questo si facesse per diffonderlo sui social e mostrare al mondo che c’è gente contraria. Cioè, c’è stata una protesta, ma Marina è stata semplicemente autorizzata a farlo”.