Storie Italiane ha raccontato una vicenda di una donna vittima da anni di stalker, Isella. Sta vivendo da più di un anno nella paura perchè il suo stalker è libero (condannato in primo grado a due anni) e si trova spesso e volentieri nelle sue vicinanze. Lo stalker ha il braccialetto e spesso e volentieri il dispositivo di Isella suona, essendo lo stesso vicino. “E’ una situazione paradossale quella che mi ritrovo a vivere. La mia vita è cambiata radicalmente, non posso più fare la vita di prima, anche il pensiero di avere due bimbi piccoli. Io questa persona non la conoscevo, non è un mio ex, non ho avuto una relazione, io sono all’oscuro di tutto, non so dove lavori, non so nulla della sua vita, quindi anche volendo stare lui lontana da lui mi trovo in difficoltà in una città come Bologna che non è una metropoli”.
A gennaio 2023 mentre Isella stava facendo la spesa è stata avvicinata da un uomo di circa 30 anni, che le ha chiesto in modo carino se volessero cenare insieme, poi lui insiste e Isella accetta un caffè prima di andarsene. L’uomo riesce però a recuperare il telefono della donna, trovato molto probabilmente online; iniziano quindi dei messaggi, inizialmente innocui, poi molto insistenti.
ISELLA, VITTIMA DI STALKER: “A MAGGIO HA INIZIATO AD ESSERE INSISTENTE…”
“Dopo 5 mesi – ha spiegato Alessandro Politi, inviato di Storie Italiane – c’è stato lo switch”. A maggio 2023 è infatti cambiato tutto: “E’ diventato ossessivo – precisa Isella – mi trovavo 20 chiamate poi messaggi inquietanti ed ho capito che la figura poteva diventare un problema, ho iniziato a bloccare chiamate, messaggi e contatti ma a maggio questa persona mi ha atteso vicino al mio ufficio, mi ha inseguita nel bar poi mi ha approcciata”.
“Mi ha messo una mano attorno alla vita – ha continuato – non era preoccupato del fatto che ero con altre persone, poi io sono scappata fuori dal bar, lui mi è corso dietro e io mi sono barricata in ufficio poi ha iniziato a suonare il campanello in maniera ripetitiva. Non ho avuto la lucidità di chiamare le forze dell’ordine, ero molto agitata, poi però sono riuscita ad andare dai carabinieri e a sporgere denuncia, portando le telefonate e il profilo Facebook che poteva essere ricondotto a questa persona”.