Il Coronavirus potrebbe favorire un ritorno in forze dell’Isis: tra le tante nefaste conseguenze della pandemia, la CNN mette in guardia anche da questo pericolo, dovuto al fatto che la coalizione a guida americana che combatte l’Isis in Iraq e in Siria ha dovuto sospendere molte delle sue azioni proprio a causa del Coronavirus, mentre i terroristi islamici potranno sfruttare il crollo dei prezzi del petrolio, che porta inevitabilmente instabilità politico-economica nelle regioni ove l’Isis è più attivo.
Sono già aumentati gli attacchi alle forze di sicurezza in Iraq, che sono impegnate in queste settimane a far rispettare il coprifuoco necessario per il distanziamento sociale. Cresce l’instabilità nella regione e crescono gli attacchi dell’Isis, che rendono tutto ancora più instabile.
I generali della coalizione osservano che sono attacchi spesso meno sofisticati dei precedenti: l’obiettivo dei terroristi del sedicente Stato islamico è proprio quello di aumentare l’insicurezza con tanti attacchi, anche se magari di lieve entità. Sarà di conseguenza fondamentale anche capire come il governo iracheno riuscirà ad agire per mantenere l’ordine e la stabilità, tutto questo mentre il crollo del prezzo del petrolio sta avendo effetti durissimi sull’economia dell’Iraq e sulle finanze dello Stato.
ISIS SFRUTTA CORONAVIRUS PER RAFFORZARSI?
Notizia di questi giorni in effetti è quella di un cambio di governo in Iraq, con Mustafa al-Kadhimi nuovo primo ministro. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, facendogli gli auguri di buon lavoro, ha ricordato la necessità delle riforme invocate dal popolo iracheno. La già citata instabilità però evidentemente non aiuta e così Coronavirus e Isis sono due fattori da tenere ben presenti.
Per di più, le ristrettezze economiche colpiscono anche il Califfato, e di conseguenza si ipotizza che nei prossimi mesi l’Isis possa concentrarsi sulle azioni economicamente più redditizie come ad esempio i rapimenti a scopo di riscatto. La “buona notizia” è che queste azioni, in un periodo già così difficile, potrebbero rendere l’Isis sempre più sgradito alla popolazione: questo è l’auspicio per un possibile effetto positivo (almeno uno) del Coronavirus per quanto riguarda l’Isis.
Di contro però c’è il drastico calo dell’attività della coalizione contro il terrorismo: il timore naturalmente è che il sedicente Stato islamico riesca a sfruttare questo periodo di “tregua” per rafforzarsi dopo il duro colpo subito con la morte di al-Baghdadi. Il Coronavirus dunque rischia di rafforzare anche un altro “virus” che crea panico e morte in ampie zone del mondo.