L’Isis ha un “esercito” di bambini nei campi profughi di Iraq e Siria. Il timore, come riportato dal The Times, è che possano essere la “prossima generazione di combattenti”. In totale sono almeno 25.000, abbandonati a loro stessi in diverse zone dei due Paesi, nella maggior parte dei casi senza neanche i genitori. In altri casi anche i loro parenti erano membri dell’organizzazione terroristica. Si tratta di ex combattenti pronti ad istruirli “in attesa di potere tornare anche loro sul campo”. È per questo motivo che rappresentano i “primi bersagli della radicalizzazione”.
Ad avvertire il mondo di questa minaccia è stato l’esercito degli Stati Uniti nel suo consueto rapporto annuale relativo alle sfide che sta affrontando ancora in tutto il Medio Oriente. “La comunità internazionale deve lavorare insieme per rimuovere questi bambini da questo ambiente rimpatriandoli nei loro paesi o comunità di origine, migliorando al contempo le condizioni nel campo”, si legge.
Isis, “esercito” di bambini in campi profughi Siria: le attività degli americani
Proprio in virtù del pericolo che continua a rappresentare l’Isis in territori come quelli della Siria e dell’Iraq, con il suo “esercito” di bambini pronti ad essere “radicalizzati”, le truppe americane, britanniche e altri Paesi occidentali, seppure abbiano un ruolo esclusivamente “consultivo”, stanno continuando a operare per contrastare le attività dell’organizzazione terroristica dello Stato Islamico. Il rapporto annuale degli Stati Uniti afferma che nel 2022 i militari hanno preso parte a 313 operazioni in cui sono stati uccisi 686 combattenti e incarcerati altri 374.
La minaccia rappresentata dal gruppo, tra l’altro, in particolare in Siria, è accresciuta nei mesi scorsi a causa del Governo caotico che è in vigore in gran parte del Paese. Quest’ultimo, infatti, è diviso tra il regime del presidente Assad, le SDF sostenute dall’occidente, il gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, a Idlib e gli ex ribelli appoggiati dai turchi nel nord. Le missioni dunque non sembrano essere destinate a fermarsi.