L’Isis rilancia la sua minaccia terroristica contro l’occidente e contro il nemico “vicino”

L’ISIS torna a minacciare il mondo con un doppio obiettivo: colpire il nemico “vicino”, rappresentato dall’Iran e gli sciiti, e quello “più lontano” che coinvolge il mondo cristiano ed ebraico, con chiese e sinagoghe in città come Washington, Londra, Parigi e Roma. La campagna terroristica dell’ISIS riporta l’inquietante slogan “Uccideteli ovunque li trovate”, un appello rivolto a militanti e simpatizzanti.



Nonostante le attenzioni globali siano state focalizzate su crisi di ampia portata come quella in Ucraina, l’ISIS persiste come una minaccia ridotta ma costante. Il movimento terroristico ha subito perdite territoriali significative negli ultimi tempi, oltre all’uscita di scena dei suoi leader storici. Nel 2023, il Comando centrale degli Stati Uniti ha intensificato la sua azione con oltre 427 raid nel teatro siro-iracheno per contrastare le attività dei militanti.



Le minacce costanti del terrorismo, l’attentato in Iran alza inevitabilmente il livello di attenzione

Come riporta in un articolo approfondito e dettagliato, il Corriere della Sera, la figura di Al Baghdadi è ormai parte del passato, con l’attuale leader Abu Hafs al Husseini al Qu-reishi che ha preso il comando nel 2023. In questo periodo l’ISIS ha ancora dimostrato una capacità di adattamento e un desiderio di colpire, rivendicando 838 azioni durante l’anno scorso. Le stime dell’ONU indicano la presenza di 5-7 mila militanti tra Siria e Iraq e 4-6 mila nel quadrante afghano-pachistano.



Nonostante una flessione nella propaganda, l’ISIS continua a influenzare e radicalizzare individui, attirando reclute soprattutto in Europa. La sua presenza in Africa va via via consolidandosi, con particolare attenzione a Mozambico e nel centro del continente. L’attentato recente in Iran, con il massacro al mausoleo nella città di Kerman, indica chiaramente l’obiettivo dell’ISIS di colpire il suo nemico storico e attirare l’attenzione internazionale.