L’Isis, la famigerata organizzazione terroristica che ha a lungo sconvolto la pace dell’Europa, autrice, tra gli altri, degli attentati a Parigi, contro Charlie Hebdo, e a Nizza, sembra tornare ad essere uno spinoso problema. Si pensava, infatti, che l’organizzazione fosse stata definitivamente smantellata, ma negli anni non ha fatto altro (come già accaduto in diverse altre occasioni) che cambiare nome, leader e sede. La minaccia torna ad essere importante, soprattutto, dopo che le autorità del Marocco hanno dichiarato, recentemente, di aver smantellato una nuova cellula che aveva sede a Tangeri e stava, da tempo, organizzando attentati in tutto il Regno contro alcune istituzioni ritenute sensibili.



Isis: nuova cellula smantellata in Marocco

L’Isis, che attualmente si fa chiamare semplicemente Stato Islamico, come legittimazione del suo potere (quasi) politico, sembra tornare a preoccupare un po’ tutto il mondo. Recentemente, infatti, ne ha parlato anche la Francia, chiedendo l’aiuto degli Stati Uniti per controllare ed evitare dei possibili attentati che potrebbero verificarsi durante le Olimpiadi del 2024 di Parigi. Inoltre, le autorità del Marocco hanno dichiarato di averne smantellata, nei giorni scorsi, una piccola cellulare che aveva sede a Tangeri.



I membri della cellula dell’Isis smantellata in Marocco, hanno dichiarato gli esponenti dell’Ufficio centrale delle indagini giudiziarie, erano tre, di età compresa tra i 31 e i 40 anni, che sembra avessero dichiarato fedeltà al leader del gruppo terroristico, al fine di realizzare “progetti distruttivi” contro le istituzioni vitali del regno. Erano, hanno dichiarato le autorità del Marocco, intenti a “realizzare pericolosi progetti terroristici volti a minare la sicurezza e la stabilità del regno”, ed avrebbero contribuito ad identificare le modalità più comuni con cui l’Isis fabbrica i suoi esplosivi. Secondo le autorità farebbero parte di una cellula o di una ramificazione più estesa del gruppo terroristico, che potrebbe avere sede in particolare nel Sahel, ma non sarebbero ancora riusciti a farsi dare conferme ufficiali dai tre uomini arrestati.

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