Otto aziende africane accusate di collaborare con l’ISIS
Nella giornata di lunedì, a quanto riporta USA Today, il governo americano avrebbe impartito la seconda tornata di sanzioni in meno di 7 giorni ad alcune aziende del Sud Africa accusate di collaborare con l’ISIS. Non è chiaro in che misura tali aziende abbiano contribuito o contribuiscano all’espansione dello Stato Islamico nel continente africano, ma a quanto sostiene Washington si tratterebbe per lo più di supporto economico e logistico.
Quest’ultima tornata di sanzioni per le aziende africane accusate di collaborare con l’ISIS, riporta sempre il quotidiano americano, ha colpito, oltre ad alcune aziende, anche alcuni tra coloro che sono considerati importanti nello Stato Islamico africano. Tra questi figura in particolar modo Farhad Hoomer, considerato leader di una cellula ISIS e accusato di aver espresso “la volontà e l’intenzione di attaccare gli interessi degli Stati Uniti”, a quanto sostiene il Dipartimento del Tesoro americano, citato da USA Today. Il totale di persone colpite si attesta a quattro, mentre le aziende sanzionate sarebbero otto, guidate da individui affiliati a varie cellule dello Stato Islamico, sempre a quanto riferisce il Dipartimento.
USA: “Non permetteremo all’ISIS di sfruttare l’economia africana”
A quanto riferisce il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price, in merito alle sanzioni imposte in Africa alle aziende accusate di collaborare con l’ISIS, “come parte della coalizione globale nata per sconfiggere lo Stato Islamico, gli Stati Uniti continueranno a collaborare con il Sud Africa per negare all’ISIS la capacità di sfruttare l’economia del paese per raccogliere e trasferire fondi a sostegno delle attività terroristiche”.
Da quanto l’ISIS, infatti, è stato formalmente sconfitto in Iraq e Siria, è iniziato il suo tentativo di espansione verso l’Africa. Inoltre, sempre a quanto riferisce Washington, in totale nel mondo esisterebbero attualmente almeno nove gruppi affiliati allo Stato Islamico o ad altre organizzazioni terroristiche simili. Mentre settimana scorsa le sanzioni imposte dagli USA, riferisce sempre il quotidiano americano, sono andate a colpire una rete di trafficanti di armi in Somalia, accusati peraltro di aver compiuto atti terroristici contro alcuni civili con delle autobombe. Gli 007 americani, comunque, continuano ad indagare per individuare altre aziende o individui da sanzionare o accusare di collaborare con lo Stato Islamico.