La mostra realizzata dalla Lega Musulmana Mondiale in collaborazione con il Meeting Rimini è uno spazio generato da una serie di incontri partiti dall’incontro tra il Cardinale Tauran e Al-Issa, il Segretario generale della Lega Musulmana Mondiale. Un incontro che si è esteso fino a Rimini e ha aiutato entrambe le parti a guardare oltre gli stereotipi e i pregiudizi e ha aperto la strada per un’amicizia. Un’amicizia, una novità, che cerca un nuovo linguaggio. Un linguaggio non tradizionale, che non ripete le parole del dialogo e della tolleranza, un linguaggio che cerca di fissare la realtà e quello che ci unisce in questa realtà. Cioè la carità. La carità, perché nell’opera di carità l’uomo riconosce i suoi limiti e i suoi bisogni, che sono il punto di partenza di qualsiasi fede. L’uomo riconosce che ha bisogno di altro.
“Compassione” è la traduzione italiana della parola araba تراحم che significa “misericordia reciproca”. Agire con misericordia non per aiutare chi è più debole o più bisognoso di noi, ma per aiutare noi stessi, compiendo un atto di misericordia. Essere strumenti di misericordia è un grande dono. La misericordia reciproca è uno dei principi da cui scaturisce il lavoro della Lega Musulmana Mondiale. Si tratta di un’organizzazione particolare, perché include organizzazioni non-governative provenienti da 57 Paesi Islamici. In ogni Paese viene eletto un rappresentante e l’insieme dei rappresentanti, a loro volta, elegge il Segretario generale.
Questa natura particolare, l’enorme diversità tra i Paesi che compongono la Lega Musulmana Mondiale, fanno sì che questo ente non abbia alcuna identità o agenda politica. Ciò che unisce questi Paesi sono due obiettivi comuni: affrontare la radicalizzazione, estinguere le fonti del terrorismo, da un lato, e aiutare i bisognosi, dall’altro.
Questa mostra è una manifestazione degli sforzi compiuti dalla Lega Musulmana Mondiale per realizzare tali obiettivi. Obiettivi che tutti siamo chiamati a raggiungere. La mostra racconta i progetti che la Lega Musulmana Mondiale svolge in questo senso, per esempio quelli volti a promuovere un’istruzione laica, da cui possano trarre vantaggio centinaia di migliaia di studenti nel mondo islamico, che sono il sostegno di un futuro senza radicalizzazione. La loro opera di carità non fa distinzioni tra musulmani e non musulmani, come racconta la mostra.
Ci sono persone che si chiedono quale sia la differenza tra un musulmano e un islamista, tra un’organizzazione come le Lega Musulmana Mondiale e le organizzazioni dell’Islam politico. Cercherò di spiegarlo con parole semplici, forse anche banali. Il musulmano crede che Dio lo protegga, l’islamista crede di essere lui a proteggere Dio. Il musulmano si preoccupa della propria fede, l’islamista si preoccupa della fede degli altri. Il musulmano consulta il suo cuore e la sua mente, l’islamista consulta il suo sheikh e il suo imam, annullando il suo cuore e la sua mente. Il musulmano cerca quel che può farlo andare in paradiso, l’islamista cerca quel che manda gli altri all’inferno. Il musulmano, quando non ama qualcosa, non lo fa, l’islamista, quando non ama qualcosa, proibisce agli altri di farlo. Il musulmano testimonia la propria fede di fronte agli altri, l’islamista giudica la fede degli altri.
L’incontro di ieri al Meeting con Al-Issa e Roy è stato un dialogo per dimostrare che l’Islam politico non è l’unico fattore che influenza la realtà del mondo islamico, ma ci sono altri fattori che influiscono fortemente su questa realtà. Per cercare di spiegare che il male più grande è la religione trasformata in ideologia.