L’Islam costituisce una minaccia per la Francia e il Paese deve essere dunque adeguatamente difeso: a dirlo, anzi, a scriverlo sono stati venti generali transalpini in pensione, i quali hanno indirizzato una lettera (firmata anche da centinaia di graduati e da circa mille soldati, ndr) al presidente Emmanuel Macron su iniziativa dell’ufficiale di carriera Jean-Pierre Fabre-Bernadac, il cui testo ha trovato spazio sulla rivista “Valeurs Actuelles”. In particolare, nella missiva le forze armate esortano la politica a lottare per difendere la patria, “messa in pericolo dall’islamismo e dalle orde di banlieue”.
A detta dei generali, l’Islam e la criminalità delle periferie “vogliono trasformare il nostro Paese in un territorio sottomesso a dei dogmi contrari ala nostra Costituzione. Quindi, signore e signori, basta procrastinare. L’ora è seria, il lavoro è colossale; non perdete tempo e sappiate che siamo pronti a sostenere politiche che tengano conto della salvaguardia della nazione. D’altra parte, se non si interviene, il lassismo continuerà a diffondersi inesorabilmente nella società, provocando alla fine un’esplosione e l’intervento dei nostri compagni attivi in una pericolosa missione di protezione dei nostri valori di civiltà e salvaguardia dei nostri compatrioti sul territorio nazionale. Come possiamo vedere, non c’è più tempo per rinviare, altrimenti domani la guerra civile metterà fine a questo caos crescente e le morti, di cui sarete responsabili, saranno migliaia”.
“ISLAM PERICOLOSO PER LA FRANCIA”: MILITARI SANZIONATI?
Sulla questione Islam in Francia, dunque, la posizione delle forze armate transalpine è decisamente chiara, almeno quanto lo è quella del Governo parigino. Dalla città della Tour Eiffel, infatti, il ministro della Difesa, Florence Parly, ha risposto con stizza alla sollecitazione pervenuta per iscritto all’esecutivo Macron da parte dei militari: “I generali non hanno più alcuna funzione nei nostri eserciti e rappresentano solo se stessi. L’esercito è al servizio della nazione, di nessun altro“. Per poi minacciare sanzioni nei loro confronti, anche a seguito del sostegno mostrato verso la loro azione da parte di Marine Le Pen, emerso in una duplice occasione nell’arco di quarantott’ore: “Rinnovo loro il mio sostegno, in un quadro ovviamente democratico. Seguitemi nella mia battaglia per la Francia”.