Si tende a sottovalutare – erroneamente – il ruolo che in questa guerra si svolge il leader politico ceceno Ramzan Kadyrov, che ha inviato a sostegno della Russia ben 10mila soldati. Infatti, indipendentemente dal sostegno alla Russia in questa fase, il leader ceceno svolge un ruolo chiave per la politica estera russa. Innanzitutto perché ha stretti legami con il Medio oriente e il Nordafrica; e in secondo luogo perché può far leva sulle diaspore cecene presenti in Unione Europea.



Kadyrov ha organizzato diversi vertici diplomatici proprio per consolidare i rapporti anche con la Russia, come ad esempio quello con il Kazakistan (2007), con l’Arabia Saudita (2007, 2009 e 2015), la Libia (2010), la Giordania (2011) e gli Emirati Arabi Uniti (2010, 2011, 2013 e 2016). Non andrebbero neppure dimenticati gli incontri politici che l’attuale leader ceceno ebbe nel 2008 con Gheddafi, nel 2014-2015 con il re di Giordania, con il vicepresidente dell’Afghanistan nel 2015 e con l’emiro del Qatar nel 2016. A parte i legami diplomatici, il sostegno militare delle sue truppe è stato rilevante in Libia, in Georgia, in Siria e in Iraq.



Ma Putin si serve di Kadyrov anche per consolidare la propria politica interna. Infatti il controllo che l’attuale leader ceceno ha sulle repubbliche islamiche come per esempio Inguscezia, Daghestan, Cabardino-Balcaria, Tatarstan e Bashkortostan ha permesso al presidente russo di avere un consenso elettorale altissimo durante le elezioni legislative tra il 2003 il 2016.

Questo sostegno da parte del leader ceceno ha consentito alla Cecenia di avere un’autonomia molto ampia e a Kadyrov di raggiungere un vero e proprio potere assoluto nel suo Paese. Non a caso in Cecenia vi sono ripetute violazioni dei diritti fondamentali come sequestri, torture, sparizioni ed esecuzioni extragiudiziali. L’ideologia che il leader ceceno promuove è quello di un islam fortemente conservatore, in base al quale il consumo dell’alcol è controllato, l’uso del velo obbligatorio per le donne, il gioco d’azzardo vietato. E tutto ciò che viene trasmesso dall’Occidente è rigidamente sottoposto a censura preventiva.



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