L’Islam politico è in crescita in tutta Europa, in un articolo sul quotidiano ItaliaOggi si fa il punto della situazione di avanzamento di alcuni movimenti, come quello dei Fratelli musulmani ormai radicato in molti paesi, principalmente in Francia, Germania, Belgio e Turchia. E appoggiati ideologicamente da una parte dell’ “elite progressista” che per promuovere una cultura di uguaglianzawoke” spesso scambia la difesa dei valori culturali tradizionali con l’islamofobia, allo stesso tempo però censurando ciò che non fa comodo, e tacendo su alcuni storici problemi anti democratici, rappresentati dalla parte islamica più radicale, come la mancata tutela delle minoranze, la misoginia e la negazione del diritto alla laicità.



L’ultimo esempio è rappresentato dalle elezioni in Turchia, per le quali moltissimi avevano già annunciato “la clamorosa svolta” del post Erdogan, supponendo che se avesse perso, si sarebbe insediata un’opposizione più europeista, addirittura atlantista. Ma così non è stato, e sicuramente, come si sottolinea nell’articolo, Erdogan continuerà ad essere il “protettore mondiale dei Fratelli musulmani“. Questo avanzamento dell’Islam politico sta creando alcuni problemi, non solo politici ed ideologici, soprattutto dopo la crisi del movimento in Nord Africa, che ha provocato una “diaspora silenziosa verso l’Europa“.



L’avanzamento dell’Islam politico in Europa

Nell’analisi degli esperti internazionali, ripresa dal quotidiano ItaliaOggi, sull’avanzamento dell’Islam Politico in Europa, vengono sottolineate anche alcune conseguenze apportate dal crescente consolidamento del potere dei movimenti nei vari paesi. Caso più rappresentativo è in Francia, dove si era già scatenato un caos di rivolta dei Fratelli musulmani, che coinvolgendo anche Erdogan,  avevano contestato pesantemente il presidente Macron, colpevole di aver ribadito di voler difendere i “valori universali e della libertà di espressione” non condannando le vignette satiriche di Charlie Hebdo che avevano offeso la comunità islamica.



Questo accadeva nel 2020, e già all’epoca Macron era stato accusato da una parte politica di “fomentare l’islamofobia“. Ora altri problemi sono arrivati con l’inchiesta, resa pubblica ieri dal quotidiano Le Figaro, in merito a presunti fondi di dubbia provenienza destinati a finanziare l’Islam politico. I beni congelati sarebbero già 25 milioni di euro, e con questa mossa, assicurano gli analisti, ci sarà una nuova accusa di “islamofobia di stato“, della quale il movimento dei Fratelli musulmani si è dichiarato più volte vittima.