È rimasto segreto per oltre vent’anni il legame esistente tra un alto rappresentante internazionale del mondo musulmano e un monastero di clausura femminile italiano.
Poi, all’improvviso, giovedì 12 dicembre 2024 tutto è cambiato, proprio per volontà di quell’alto rappresentante islamico, che ha invitato una troupe della Rai italiana ad accompagnarlo nella visita a quel monastero di clausura, prima tappa pubblica in Italia del percorso che nei prossimi giorni lo porterà a Roma, ad incontrare papa Francesco.
Così, in maniera inattesa, nell’edizione delle 19:30 del Tg3 del Friuli-Venezia Giulia di giovedì 12 dicembre 2024, la notizia è stata resa di pubblico dominio e i protagonisti sono comparsi sotto gli occhi delle telecamere.
Da una parte, lo sceicco Muhammad Bin Abdul Karim Al Issa, segretario generale della Lega musulmana mondiale e leader dell’islam moderato, accompagnato da alcuni dignitari e dal sacerdote cattolico di origini libanesi don Adel Nasr. Dall’altra parte della tradizionale alta grata del parlatorio del grande monastero di Borgo Faris ad Attimis, in provincia di Udine, ai piedi delle montagne che portano alle storiche Malghe di Porzûs, sono comparse alcune delle 28 clarisse sacramentine di clausura che dal 2001, anno di costruzione, vivono nello stesso monastero.
Certo, se fosse stato per le clarisse il segreto sarebbe continuato almeno per altri decenni e, infatti, anche in quest’occasione non han proferito parola a favore di microfoni e telecamere, ma le immagini della visita hanno rivelato una cordialità e un’amicizia non improvvisata con lo sceicco Al Issa, un’amicizia cementata nel corso degli anni anche dal dono del miele prodotto proprio dalle sorelle povere di san Francesco e santa Chiara. Così, le immagini ritraggono lo sceicco Al Issa particolarmente felice tra le arnie del monastero, accompagnato da don Adel Nasr, dai dignitari e dall’apicoltrice suor Gigliola, quest’ultima del tutto raggiante, per nulla imbarazzata nel far da guida ai suoi graditi e importanti ospiti, certa della comune figliolanza dall’unico Dio di tutti gli uomini e le donne del mondo.
La felicità dello sceicco è apparsa anche dalle sue dichiarazioni rese alla giornalista Rai Lara Boccalon, per la traduzione dall’arabo di don Nasr. “Noi siamo qui contenti” ha detto Al Issa “perché questo incontro rispecchia il messaggio di pace che rappresenta questo posto, in sintonia con il messaggio di Sua santità papa Francesco. Siamo venuti qui perché proprio questo monastero è una porta d’apertura e d’amicizia, che è anche ciò che secondo me intendeva Sua santità papa Francesco, perché dobbiamo continuare ad aprirci l’uno all’altro. Questo momento rappresenta comunque un dialogo che costruisce ponti per diffondere la pace nel mondo”.
Al termine della visita, Al Issa si è detto “fiero dell’amicizia con le clarisse, un’amicizia molto profonda e fraterna” e ha promesso di tornare presto.
Pur nel contesto internazionale di guerre crudeli e diffuse, l’avvenimento di Attimis in Friuli sembra ben rappresentare la risposta dell’Angelo Gabriele alla vergine Maria: “nulla è impossibile a Dio”.
Don Adel Nasr è incardinato nella diocesi di Concordia-Pordenone ed è l’autore della biografia del cardinale Celso Costantini dal titolo Un Ponte per la Cina. Il Papa e la Delegazione apostolica a Pechino (1919-1939) (Marcianum Press, 2021). Nel contempo, don Nasr è anche postulatore nella causa di beatificazione del porporato nato nel 1876 a Castions di Zoppola (Pordenone).
A partire dal 2018, su invito dell’egiziano Wael Farouq, professore di lingua e letteratura araba alla Cattolica di Milano, lo sceicco Al Issa ha portato personalmente il suo messaggio di pace a diverse edizioni del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini, e nel 2019 ha voluto esporre alla kermesse romagnola la grande mostra “La compassione che ci unisce”, promossa dall’International organization for relief, welfare & development, emanazione caritativa della Lega musulmana mondiale che rappresenta 50 Paesi del mondo islamico.
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