Israele ha ucciso il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Si tratta di un duro colpo all’organizzazione terroristica palestinese, che inizialmente era stato smentito dalla stessa, per poi confermare dopo l’evidenza dei fatti. Stando a quanto scrive RaiNews, Ismail Haniyeh è stato ucciso in Iran, nazione dove spesso e volentieri si rifugiano moltissimi vertici di Hamas, di preciso nella capitale Teheran, a seguito di un raid israeliano.
Erano mesi che Tel Aviv stava cercando di fare terra bruciata attorno al capo politico di Hamas, e proprio nelle scorse settimane era emersa la notizia dell’assassinio dei tre figli dello stesso Ismail Haniyeh, chiaro indizio di come il Mossad forse sulle tracce del capo del gruppo palestinese. Ma chi era Ismail Haniyeh? Era divenuto il capo politico di Hamas da sette anni, precisamente dal 2017, mentre in precedenza era stato per due anni, dal 2006 al 2007, primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese, e in seguito, nel periodo 2014-2017, capo dell’amministrazione della Striscia di Gaza.
ISMAIL HANIYEH, UCCISO CAPO POLITICO DI HAMAS: CHI ERA
Particolare la storia del 62enne, che era nato proprio sulla striscia di Gaza, in un campo profughi, dopo che i suoi genitori erano fuggiti dalla città di Asqalan a seguito della creazione, nel 1948, dello stato di Israele. Laureatosi in letteratura araba presso l’università islamica di Gaza, si unì subito dopo al blocco studentesco islamico, considerato un movimento precursore di Hamas.
Si è quindi fatto notare, entrando in stretti rapporti con lo sceicco Ahmed Yassin, e nel corso della sua carriera da militante è stato più volte arrestato e altrettante volte è fuggito a vari attentati. Si era in seguito trasferito in Qatar, a Doha, mentre, come ricorda RaiNews, in questi giorni era a Teheran per partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Ismail Haniyeh era sposato e aveva ben 13 figli, tre dei quali, come detto sopra, assassinati dagli israeliani pochi mesi fa.
ISMAIL HANIYEH, UCCISO CAPO POLITICO DI HAMAS, ISRAELE AMMAZZA ANCHE IL CAPO HEZBOLLAH
Durissimo il commento di Hamas alla notizia dell’uccisione, definendo prima di tutto il defunto “un martire”, ricordando inoltre che si tratta di uno dei “costi” da pagare per il bene della causa palestinese. Parole di disprezzo nei confronti di Israele, commentando l’assassinio di Ismail Haniyeh come un atto codardo che non resterà impunito.
Ci si attende quindi una dura rappresaglia da parte del gruppo palestinese, in una fase della guerra in Medioriente che sta già registrando una tensione alle stelle alla luce del possibile coinvolgimento del Libano, con Israele che starebbe programmando una invasione dopo l’attacco degli scorsi giorni al campo da calcio. Da segnalare a riguardo che Israele ha comunicato l’uccisione di Fuad Shukr, considerato lo storico comandante di Hezbollah, assassinato dopo un raid israeliano a sud di Beirut.