La possibilità di accedere all’isopensione 2023 è stata estesa fino al 2026 dal decreto Milleproroghe, si tratta di un’opzione pensionistica in grado di consentire l’anticipo della exit pensionistica per ben sette anni. Ecco in che modo Questo strumento è stato modificato.
Isopensione 2023: in cosa consiste
Ebbene precisare che la exit pensionistica anticipata di sette anni grazie all’isopensione 2023 deve comunque rispettare tutti i requisiti necessari, previo l’accordo sindacale. Si tratta di una misura sperimentale introdotta già nel 2018 dalla legge Fornero e prorogata al 2023 grazie alla manovra 2021 che, il decreto milleproroghe a quest’anno prorogato fino al 2026.
L’isopensione è destinata ai dipendenti che maturano i requisiti minimi contributivi e anagrafici per accedere alla pensione di vecchiaia. Quindi i lavoratori potranno utilizzare l’isopensione per andare via dal mondo del lavoro 7 anni prima a patto che soddisfino i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini oppure i 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne con una finestra mobile di tre mesi. Inoltre ciò è possibile a patto che la pensione di vecchiaia sia prevista a 67 anni con almeno 20 anni di contributi. In questo caso dunque potranno andare in pensione tutti coloro che presentano una continuità contributiva a partire dai 20 anni di età.
Insomma la pensione per chi ha cominciato a lavorare presto anche in questo caso, lo stesso elemento che è stato mosso come critica alla Riforma di quota 41 universale.
Isopensione 2023: quali aziende possono aderire
Le aziende coinvolte sono quelle che contano più di 15 dipendenti e che presentino eccedenze di personale o che possano stipulare accordi ad hoc con le organizzazioni sindacali in modo da incentivare l’esodo dei lavoratori anziani attraverso l’isopensione. Questa misura si è dimostrata non molto richiesta perché a carico dell’azienda, ma consente comunque di gestire esuberi con un costo inferiore rispetto alla prosecuzione ordinaria, in questo modo il lavoratore avrà la possibilità di andare in pensione prima mentre l’azienda pagherebbe meno.
Inoltre anche le aziende che decidono di adottare un piano di staffetta generazionale per i lavoratori dipendenti, daranno la possibilità ai lavoratori in attesa di pensionamento, di anticipare la propria exit di tre anni nel contesto di un Fondo di solidarietà bilaterale A fronte dell’assunzione di giovani fino a 35 anni di età per almeno 36 mesi con un contratto a tempo indeterminato oppure di apprendistato.
I lavoratori che mancano al massimo 36 mesi dalla pensione di vecchiaia o anticipata, È possibile che adotti in un programma di staffetta generazionale che prevede la riduzione dell’orario di lavoro per consentire l’assunzione contemporanea di giovani. L’attivazione di questa opzione però necessita dell’accordo sindacale oppure dei rappresentanti collettivi e il finanziamento del trattamento di accompagnamento alla pensione a carico del datore di lavoro.