Israel Kamakawiwo’ole è morto ormai da 23 anni, nel 1997, a causa di una insufficienza respiratoria dovuta a una gravissima forma di obesità, che lo portò a pesare addirittura 343 chilogrammi. Ma dopo tutto questo tempo il grande artista hawaiano resta un simbolo non solo per le sue isole ma anche per i giovani: il profilo Instagram di Israel Kamakawiwo’ole ha oltre 100mila followers, e viene aggiornato costantemente con artwork, foto storiche e iniziative organizzate per ricordarlo. E naturalmente è stato messo in evidenza il Doodle che Google ha dedicato ad Israel mercoledì 20 maggio 2020, nel giorno che sarebbe stato quello del suo 61esimo compleanno: un mito musicale che sembra ancora oggi intramontabile. (agg. di Fabio Belli)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE, IL CAPOLAVORO PER 5 ANNI NEL CASSETTO
La sua versione di Somewhere Over the Rainbow era stata registrata in una notte e tenuta in un cassetto per cinque anni. Sono bastati alcuni vocalizzi, qualche modifica tecnica per renderla una canzone indimenticabile nel tempo e fare di Israel Kamakawiwo’ole l’indimenticato artista delle Hawaii oggi ricordato anche da Google con un doodle. La vita di Kamakawiwo’ole fu molto altalenante e finì infatti troppo presto. Il cantante è morto all’età di 38 anni dopo una vita complicata soprattutto dai problemi fisici dovuti alla sua enorme stazza. Grazia al successo dell’album Facing Future riuscì e donare anche alla sua famiglia un periodo di serenità economica, in particolare dopo il ’93. (Aggiornamento di Anna Montesano)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE E L’INFLUENZA DI E.Y. HARBURG
Il ruolo di E.Y.Harburg è fondamentale per Somewhere over the Rainbow, brano reso famoso dall’interpretazione di Israel Kamakawiwo’ole. L’artista infatti ha composto i testi del brano. Questi è nato a Manhattan l’8 aprile del 1896 e morto ad Hollywood il 5 marzo del 1981. Tra i testi più conosciuti scritti dall’autore compaiono anche Happiness is a thing called Joe, Salome, April in Paris e molti altri ancora. L’artista ha lavorato a Broadway tra gli anni quaranta e cinquanta. Ha scritto diverse canzoni per il cinema, andando anche a lavorare per l’unico musical di Francis Ford Coppola, Sulle ali dell’arcobaleno del 1968. Anche in questo caso non c’è collegamento con Israel anche se c’è da dire che rimane sufficiente aver scritto un brano che poi l’artista delle Hawaii ha reso ancor più celebre. (agg. di Matteo Fantozzi)
CHI È HAROLD ARLEN?
Israel Kamakawiwo’ole non era però il vero autore di Somewhere Over the Rainbow. La canzone fu scritta da Harold Arlen. Questi era un compositore americano di musica popolare nato a Buffalo il 15 febbraio del 1905 e morto a New York il 23 aprile del 1986 a 81 anni. Fu considerato per il suo genere il più grande compositore del secolo scorso. Scrisse oltre 400 brani tra cui anche The Man that got away, Any place I hang my hat is home e molte altre ancora. Sono diversi gli importanti autori che hanno inciso le sue canzoni tra cui troviamo Louis Armstrong, Shirley Bassey, Julie Andrews e molti altri ancora. Barbra Streisand cantò addirittura dieci canzoni di Arlen negli anni sessanta. Non ci sono però contatti diretti tra Israel Kamakawiwo’ole, se non appunto il brano Somewher Over the Rainbow. (agg. di Matteo Fantozzi)
“NON MI SPAVENTA MORIRE PERCHÈ…”
Per capire meglio chi fosse Israel Kamakawiwo’ole, basta rileggere una delle sue ultime interviste prima di morire. La star hawaiana, conscio che la sua vita non sarebbe durata a lungo a causa di un peso superiore ai 300 chilogrammi, aveva spiegato: “Non mi spaventa morire perché noi hawaiiani viviamo in entrambi i mondi. Quando arriverà la mia ora, non piangete per me”. Le Hawaii avevano pianto e avevano anche dedicato un ultimo addio ad Iz come mai lo si era visto prima. Quando giunse la notizia, alle ore 00:18 del 26 giugno del 1997, i disk jockey della radio locale la lessero con il singhiozzio, e un nodo alla gola; numerose furono inoltre le persone che chiamarono la stazione radio per tutto il giorno, per esternare il proprio amore nei confronti del connazionale deceduto. Il governatore Benjamin Cayetano permise l’esposizione del corpo di Iz nel cortile della sede de governo, cosa che era capitata solo due volte nella storie delle isole americane: “Israel era un tesoro di questo Stato – aveva dichiaratto Cayetano nel “giustificare” l’esposizione – era un gigante nel suo campo. Aveva raggiunto un livello speciale. Il palazzo del governo è di proprietà degli abitanti dello stato e simboleggia l’interesse pubblico”. Diecimila persone si presentarono alla cerimonia, aspettando per ore in coda, piangendo, porgendo foto, fiori e doni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE, LA SUA “SOMEWHERE OVER THE RAINBOW” IN PIÙ DI 20 FILM
La versione di “Somewhere over the rainbow” di Israel Kamakawiwo’ole è una delle canzoni più utilizzate nella storia del cinema. Come ricorda SkyTg24.it lo splendido brano divenuto famoso in particolare proprio grazie all’artista hawaiano ricordato quest’oggi da Google con uno speciale Doodle, ha accompagnato spesso e volentieri numerose pellicole come ad esempio “Il Mago di Oz”, ma anche “Vi presento Joe Black” e tanti altri film, per un totale di ben 20 diverse produzioni. Del resto il brano del grande Iz si sposa benissimo per accompagnare scene d’amore, ma anche drammatiche e ironiche. Fra i brani più sentiti nei film anche la mitica “Sweet Home Alabama” di Lynyrd Skynyrd, ma anche “What A Wonderful World”, brano iconico di Louis Armstrong. In classifica anche un’altra splendida opera musicale come “Hallelujah” nelle versioni d Leonard Cohen e Jeff Buckley, nonché “La Cavalcata delle Valchirie” di Wagner. Purtroppo non figurano canzoni italiane ma del resto era prevedibile visto che l’inglese è ovviamente la lingua mondiale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE, VIDEO, “SOMEWHERE OVER THE RAINBOW” E L’ULTIMO TUFFO…
Vi è una vicenda curiosa legata all’addio al cantante originario delle isole Hawaii Israel Kamakawiwo’ole, protagonista dell’odierno doodle di Google. Come riporta il portale “Vice.com”, alcuni giorni dopo la sua cremazione, le sue ceneri furono portate a Makua Beach a bordo di una canoa. Centinaia di persone le attesero sulla costa, per rivolgere l’ultimo saluto al compianto artista e, addirittura, il traffico sulla strada adiacente al litorale rimase bloccato per chilometri. Quando l’imbarcazione raggiunse il punto esatto in cui avrebbe dovuto avere luogo lo spargimento, l’urna fu sollevata verso il cielo e la gente festeggiò, sventolando bandiere con il suo nome e suonando il clacson dei propri veicoli, per accompagnare rumorosamente il loro beniamino nel suo ultimo viaggio. Stando a quanto riportato dal sito sopra menzionato, mentre le ceneri si perdevano nell’acqua, Marlene, la madre della figlia di Israel, si tuffò, emulata da altri amici e parenti. Da allora, è tradizione tornare in quel punto ogni 26 giugno, portando ghirlande e fiori, per nuotare con Iz. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE: LA SCIENZA HA STUDIATO LA SUA VERSIONE DI “SOMEWHERE OVER THE RAINBOW”
La canzone più famosa del compianto cantante hawaiano, Israel Kamakawiwo’ole, resta senza dubbio la cover di “Somewhere over the rainbow”. Un brano divenuto nel corso degli anni così famoso al punto che lo scorso mese di febbraio è stato oggetto di studio. La ricerca pubblicata su Proceedings of National Academy of Sciences, diretta dal dottorando in neuroscienze alla UC Berkeley, Alan Cowen, ha permesso di mappare 13 emozioni dominanti derivanti dall’ascolto di determinati brani. Da questo studio è così emerso che la “Somewhere over the rainbow” di Iz regalava gioia agli ascoltatori, come del resto non poteva essere altrimenti. Diverso invece quanto avviene ascoltando la colonna sonora del film cult “Lo Squalo”, che provoca paura, mentre chi ascolta le “Quattro stagioni” di Vivaldi, giura di sentirsi pieno di energia. «La musica – aveva detto Cowen presentando il suo studio – è un linguaggio universale, ma quasi mai prestiamo sufficiente attenzione a ciò che vuole dire e al modo in cui viene capita. Il nostro studio è stato fare un primo passo per capire tutte le emozioni che la musica riesce a suscitare». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE, VIDEO, AUTORE COVER HAWAIANA DI “SOMEWHERE OVER THE RAINBOW”
Israel Kamakawiwo’ole è l’artista che quest’oggi, mercoledì 20 maggio, Google ha inteso celebrare con uno dei suoi classici Doodle. Un nome che ai più dice poco o nulla, ma che diviene improvvisamente più familiare se collegato alla cover hawaiana di “Somewhere over the Rainbow”. Peraltro, il “Gigante buono” (così era chiamato a causa della sua grave forma di obesità) si è sempre distino in vita per il suo impegno attivo in favore dei diritti del suo popolo e come attivista del movimento per l’indipendenza delle isole Hawaii. Poco prima del suo decesso, avvenuto a soli 38 anni, il performer fu premiato dalla Hawai’i Academy of Recording Arts come miglior cantante, miglior artista e autore del miglior album dell’anno. Una cerimonia alla quale Israel Kamakawiwo’ole non ha potuto prendere parte in quanto ricoverato in ospedale, da dove ha comunque seguito la premiazione in diretta televisiva. Le sue ceneri furono sparse e quel momento è visibile nel video ufficiale di “Somewhere over the Rainbow”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE: LA SUA VITA BREVE E SEGNATA DALLA MALATTIA
Google ricorda quest’oggi con un Doodle speciale il grande Israel Kamakawiwo’ole, il cantante hawaiano più famoso al mondo. La sua fu una carriera di prestigio, ma purtroppo breve in quanto nel 1997, all’età di soli 38 anni (era nato nel ’59), morì. Negli ultimi mesi di vita Iz, così come veniva chiamato, dovette convivere con una gravissima forma di obesità, che lo portò a pesare addirittura 343 chilogrammi, vista anche la sua altezza di 188 centimetri. Più volte fu costretto ai ricoveri, e il 26 giugno del 1997, alle ore 12:18, esalò l’ultimo respiro in ospedale a causa di una serie di problemi respiratori dovuti all’eccessiva mole. Fu una giornata di lutto per tutte le Hawaii, con la bandiera locale che venne messa a mezz’asta, e il suo corpo fu successivamente esposto al Capital Building di Honolulu, omaggiato da più di 100mila persone. Dopo il rito funebre, le sue ceneri vennero sparse nell’oceano nei pressi della spiaggia di Makua. Come spesso e volentieri accade per gli artisti deceduti, l’album postumo di Israel, “Alone in Iz World”, pubblicato nel 2001, ottenne il primo posto della classifica mondiale album di Billboard. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE, CHI È L’ARTISTA HAWAIANO DI “SOMEWHERE OVER THE RAINBOW”
Il Doodle di oggi su Google è dedicato ai 61 anni che avrebbe compiuto Israel Kamakawiwoʻole, l’artista hawaiano scomparso nel 1997 che reso celebre in tutto il mondo dalle sue performance con l’ukulele e da una sua straordinaria interpretazione di “Somewhere over the rainbow“. Attraverso i suoi canti gioiosi e la sua difesa per tutta la vita dei valori e della cultura delle isole, Israel Kamakawiwoʻole è stato ampiamente indicato a livello mondiale come la “Voce delle Hawaii“. Israel Kamakawiwoʻole è nato il 20 maggio del 1959 in un sobborgo di Honolulu, alle Hawaii, ed è cresciuto in una famiglia di isolani nativi con un amore condiviso per la musica hawaiana. A dieci anni è stato spesso trovato a tenere il suo ukulele contro il petto, imparando a suonare quello che sarà il suo strumento simbolo. Nell’adolescenza, Israel, suo fratello e tre amici hanno scavato a fondo nei suoni tradizionali delle isole. Insieme, hanno raggiunto un’enorme popolarità tradotta nella produzione di ben quindici album.
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE, LA COVER PIU’ EMOZIONANTE
Una notte, nel 1988, Israel si sedette in uno studio di Honolulu, chiuse gli occhi e, in una sola sessione, realizzò un’emozionante versione “ukulele” della canzone classica “Somewhere Over the Rainbow“. Non sapeva che questa registrazione – che funge da colonna sonora del video Doodle di oggi – era destinata a diventare un fenomeno internazionale. Ma Israel è molto più di un cantautore; con la sua band e la sua carriera solista di successo, ha ridefinito la musica popolare hawaiana attraverso il suo stile unico e ha diffuso il suo amore per le isole Hawaii in tutto il mondo. Diventare ambasciatore delle sue isole fu qualcosa che Israel non si aspettava e che aveva reso profondamente sorpresa anche la sua famiglia. L’eredità musicale di Israel comprende una grande quantità di registrazioni acclamate dalla critica, riconosciute e amate in tutto il mondo. La luce dei riflettori che si è posata sulla sua musica si è diffusa a tutto il popolo hawaiano.
ISRAEL KAMAKAWIWO’OLE, UNA VITA PER LE HAWAII
Nato nel 1959, lo stesso anno in cui le Hawaii sono diventate il 50° Stato degli Stati Uniti d’America, Israele è cresciuto a O’ahu ed è conosciuto da tutti per come teneva sempre in mano o suonava il suo ukulele. Le sue radici erano sull’isola di Nihau, che è di proprietà privata e rimane l’unica isola con il 100% della popolazione hawaiana e non può essere visitata senza l’invito di un residente. Israel vi trascorreva le estati con i nonni, imparando le lezioni di vita dei primi hawaiani che praticavano le antiche usanze. Alla fine dell’adolescenza, lui e suo fratello Skippy hanno formato i Makaha Sons of Nihau, un gruppo musicale hawaiano contemporaneo all’apice della rinascita culturale hawaiana. La loro musica risuonava con gli hawaiani e gli hawaiani nel cuore, e hanno vinto i Nā Hōkū Hanohano Awards (l’equivalente musicale hawaiano di un Grammy) anno dopo anno. La popolarità di Israel è esplosa solo nel 1993 (dopo aver pubblicato due album da solista), e il resto è storia. Tra il 1993 e la sua morte nel 1997 ha registrato tre CD da solista, che hanno permesso quattro uscite postume. La sua versione iconica di “Over the Rainbow” è stata licenziata in decine di film di successo, spettacoli televisivi, pubblicità commerciale, e rimane ancora oggi in varie classifiche di Billboard.