Israele, molestato il 40% delle donne soldato impiegate in prigione
Il 40% delle donne che lavorano nell’Israel Prisons Service (IPS) sono state molestate sessualmente dai loro comandanti o dai prigionieri. A rivelarlo è un rapporto speciale del Controllore di Stato Matanyahu Englman: tale studio ha rivelato che il 38% delle donne che lavorano nell’IPS, che sono state intervistate dal suo ufficio, hanno confessato di essere state molestate sessualmente in un modo o nell’altro sul luogo di lavoro a Israele. Il tasso di molestie è identico, del 38% nell’IDF, mentre nella polizia è del 25%.
Si tratta, come sottolinea il Jerusalem Post, di numeri importanti che i ministri della difesa e della pubblica sicurezza competenti devono assolutamente tenere in considerazione, per quanto riguarda servizi di sicurezza e di polizia in questione. I nuovi ministri che entreranno nei ministeri preposti alla difesa, non hanno responsabilità per gli scarsi risultati dei servizi di sicurezza prima di loro, ma dovranno tenere sotto controllo le evoluzioni future. Il rapporto è emerso dopo gli scandali della prigione di Gilboa. Molti media hanno insistito affinché venisse posta la parola fine alle carriere delle donne nell’IPS e nella polizia, cosa che non avverrà.
Israele, le denunce delle donne che lavorano in prigione
Il rapporto di Englman sulle donne che lavorano in prigione a Israele è stato condotto incontrando il 25% delle donne soldato in servizio, oltre a ricevere 1.907 risposte a questionari distribuiti a un mix di circa 5.500 soldati in servizio e 7.500 soldati che hanno finito il loro servizio. Gli incontri con le donne soldato si sono svolti al di fuori della presenza dei loro comandanti per consentire loro di sentirsi al sicuro nell’esprimere la propria opinione. Il 46% delle donne soldato ha dichiarato di aver denunciato episodi di molestie sessuali. Circa il 70% ha ritenuto inadeguata la risposta del sistema alla propria denuncia.
Secondo il rapporto, su 442 denunce presentate da donne soldato in servizio presso la polizia, sono state depositate solo sei accuse. Su 185 denunce presentate dalle soldatesse in servizio presso le carceri, solo un atto d’accusa è stato depositato e successivamente è stato siglato un patteggiamento. I numeri del rapporto hanno portato anche a critiche forti nei confronti della gestione delle molestie sessuali da parte del Governo. Inoltre le soldatesse ricevono messaggi di molestie sessuali sui social media dai prigionieri di sicurezza ancora in carcere, così come dai detenuti rilasciati. L’IPS, in risposta alla pubblicazione del rapporto, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi dell’importante servizio che le guardie carcerarie dell’IDF forniscono all’IPS e crediamo nel loro contributo, donne e uomini insieme. Non prendiamo alla leggera la nostra responsabilità per la sicurezza del nostro personale”.