Tra i sequestri richiesti in giro per il mondo dal Ministero della Difesa israeliano, con l’accusa di finanziamento al terrorismo, in particolare ai gruppi di Hamas, ce n’è uno che chiama in causa l’Italia. Nel mirino è finito Mohammed Hannoun, architetto palestinese con base a Genova, una vecchia conoscenza per il nostro Paese, fondatore di un’organizzazione dal passato chiacchierato, l’Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese (Odv). Dall’indagine condotta anche dallo Shin Bet, l’agenzia di intelligence di Israele, è emerso che 500mila euro si trovano nella disponibilità dell’architetto che in passato è stato accusato, senza alcuna ripercussione penale, di nascondere dietro al suo gruppo un sostegno economico ai gruppi di kamikaze palestinesi.
Si era anche mossa la procura di Genova in riferimento a ciò, ma l’inchiesta era finita in un nulla di fatto, anche per la mancata collaborazione palestinese. Hannoun ha continuato la sua attività, acquisendo anzi un ruolo sempre più centrale non solo in Italia. Infatti, è a capo di una sorta di confederazioni di associazioni nate con l’obiettivo di aiutare il popolo palestinese. Non sono gli obiettivi dichiarati a interessare le autorità, bensì le reali attività. Ora Israele, in un provvedimento di tre pagine notificato alle forze di polizia italiane, ha chiesto il sequestro della somma, così come ha fatto all’estero, dagli Stati Uniti alla Germania, per un valore complessivo di circa un milione di euro.
ISRAELE “SEQUESTRARE FONDI, FINISCONO A TERRORISTI”
Questi fondi, a detta del Ministero della Difesa israeliano, sono «di proprietà, o comunque sono una ricompensa, di un’organizzazione terroristica». Pertanto, «vanno sequestrati». Negli anni, e a più riprese, i servizi di intelligence italiani hanno ricevuto segnalazioni di movimenti strani delle associazioni di Mohammad Hannoun, in particolare di denaro. A fine 2021, ad esempio, dopo diverse segnalazioni all’Antiriciclaggio, un istituto di credito sospese l’operatività sui conti dell’associazione, che ha sedi anche a Milano e Roma, per una serie di anomalie. Dalla mancata iscrizione al registro dell’Agenzia delle Entrate alla massiccia movimentazione di contante, in alcuni casi a soggetti iscritti nelle black list dei database europei.
Ma Hannoun ha portato avanti le sue attività, incontrando una serie di parlamentari e politici italiani, secondo quanto riportato da Repubblica, che infatti precisa come sia da sempre molto vicino ad alcuni deputati M5s. Era stato anche ricevuto dall’ex sottosegretario Manlio Di Stefano, ma spunta anche un viaggio con Alessandro Di Battista e Stefania Ascari, capogruppo M5s in commissione antiterrorismo, per visitare i campi profughi palestinesi. Oggetto della visita era la distribuzione di pacchi di viveri, abbigliamento, materiale scolastico e farmaci. Di Battista è stato ance nel campo profughi di Ein el Hilweh che, da informazioni di intelligence riportate dal quotidiano, è ritenuta una base dei terroristi di Asbat an-Ansar.