Nella giornata di oggi si è tenuta, e conclusa poco dopo le 13, la prima udienza presso il tribunale penale internazionale dell’Aia che vede Israele difendersi dall’accusa di genocidio mossa dal Sudafrica. La denuncia è stata presentata il 29 di dicembre e domani, 12 gennaio, si terrà la seconda udienza, conclusiva del processo, dopo la quale si attende il pronunciamento dei giudici internazionali.
A livello generale, le sentenze emesse dell’Aia sono vincolanti e se decidessero di riconoscere l’accusa di genocidio contro Israele potrebbero interrompere i combattimenti, o quanto meno ridimensionarli per ridurre il numero di vittime civili. Tuttavia, Tel Aviv non fa parte del Tribunale internazionale che, a sua volta, non ha mezzi per far rispettare le sue sentenze, ragione per cui l’accusa del Sudafrica potrebbe concludersi con un nulla di fatto, come già avvenne dopo la condanna per il muro che Tel Aviv ha eretto attorno alla Striscia di Gaza, ritenuto illegale nel 2003 ma mai abbattuto. A livello internazionale c’è grande interesse per la decisione dell’Aia sull’accusa di genocidio contro Israele, che è già stata ampiamente criticata, specialmente da Tel Aviv e dagli USA.
Le posizioni del Sudafrica e di Israele sull’accusa di genocidio all’Aia
L’accusa di genocidio presentata dal Sudafrica contro Israele si basa su 84 pagine di richieste che criticano “gli atti e le omissioni” israeliane sulla guerra a Gaza, che “hanno carattere genocida perché sono intesi a provocare la distruzione di una parte sostanziale del territorio palestinese“. Secondo il New York Times, inoltre, si discute anche sulla morte dei giornalisti palestinesi, già oggetto di due differenti denunce presentate presso lo stesso tribunale nelle ultime settimane da Reporter Senza Frontiere.
Allo stato attuale, solamente il Brasile si è unito all’accusa di genocidio contro Israele, appoggiando il Sudafrica all’Aia, mentre anche l’Iran ha chiesto totale imparzialità al tribunale. Tel Aviv, invece, dal conto suo ha respinto ogni accusa, definendola infamante e infondata, così come ritengono anche gli USA. Similmente, dall’Italia, dalla Germania, dall’Austria e dalla Repubblica Ceca è arrivata una smentita all’accusa di genocidio mossa contro Israele, in un generale accordo sulla necessità di Tel Aviv di difendersi e sul fatto che la causa dei morti a Gaza non sia da imputare ad altri che ad Hamas, mentre non si è ancora espressa la Spagna, interpellata ieri da alcuni giuristi locali. Infine, oggi è arrivata notizia dal Cile su di una seconda denuncia contro l’operato del governo israeliano, sempre presso il tribunale dell’Aia.