La quarta dose in Israele è già realtà: quest’oggi, lunedì 27 dicembre 2021, il secondo booster di siero anti-Covid è stato somministrato a circa 150 operatori sanitari dello Sheba Medical Center di Tel Aviv. Il primo a riceverla è stato il direttore dell’unità di trapianto, Jacob Levee, seguito dall’infermiera Orna Rahminova. Si tratta della prima sperimentazione al mondo nel suo genere (condotta in collaborazione con il Ministero della Salute israeliano), che coinvolge soggetti che hanno ricevuto il loro primo booster prima dello scorso 20 agosto e che presentano un numero di anticorpi inferiore a 700, denunciando di conseguenza un basso livello di protezione nei confronti del contagio.
Soltanto martedì scorso il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha comunicato che Israele sarà il primo Paese al mondo a offrire la quarta dose di vaccino Pfizer-BioNTech ai cittadini di età superiore ai 60 anni, alle persone con sistema immunitario compromesso e agli operatori sanitari e, ricorda il “Corriere della Sera”, “ha invitato le strutture sanitarie in tutto il Paese a prepararsi a lanciare la campagna, ma la decisione non è stata ancora approvata dal direttore del ministero della Sanità Nachman Ash. Lo studio Sheba produrrà i primi risultati nei prossimi giorni e settimane, per guidare i prossimi passi nella campagna di immunizzazione”.
ISRAELE, SPERIMENTAZIONE SULLA QUARTA DOSE: INTANTO SI ACCORCIANO LE TEMPISTICHE PER LA TERZA
Sempre il “Corriere” rivela che, secondo i dati del Ministero della Sanità israeliano, domenica 1.760 persone sono risultate positive al Coronavirus, numero pari a quasi il 2% di tutti i test eseguiti. Inoltre, “sono 87 le persone ricoverate in gravi condizioni, di cui 38 in rianimazione. Gli esperti sanitari israeliani hanno affermato che, anche se i casi di omicron sono più lievi rispetto alle precedenti ondate, il numero di persone infette potrebbe mettere in difficoltà gli ospedali. Negli ultimi 10 giorni, il numero di persone che sono risultate positive alla nuova variante è passato da 20 al giorno a 450. Si tratta di un aumento di oltre venti volte in 10 giorni”.
Da ultimo, Israele ha scelto di accorciare nuovamente l’intervallo di tempo tra la seconda e la terza dose, che passerà da cinque a tre mesi per tutti coloro che hanno ricevuto i vaccini anti-Covid di Pfizer, Moderna e AstraZeneca.