Importanti novità in Israele. E’ stata infatti approvata la prima parte della contestata riforma della giustizia proposta dal governo di Benjamin Netanyahu. 64 voti favorevoli e nessun voto contrario, ma le forze di opposizione hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. Ma non è tutto: sono stati registrati nuovi scontri tra manifestanti e forze di polizia al di fuori della Knesset.



La riforma della giustizia voluta dal governo di destra prevede misure per eliminare alcuni poteri alla Corte Suprema per conferirli all’esecutivo. Una svolta accolta con veementi proteste di piazza, culminate oggi in almeno 19 arresti. Niente da fare dalle trattative imbastite questa mattina che hanno visto protagonista anche il presidente Isaac Herzog, che come Mattarella non ha alcun ruolo politico.



Israele, approvata la prima parte della riforma della giustizia

Secondo quanto riportato dalla Bbc, la polizia ha utilizzato gli idranti contro i manifestanti. Questi ultimi hanno bloccato un’importante via davanti al Parlamento di Israele. Almeno una persona è rimasta ferita. Sulla riforma della giustizia voluta dalla coalizione di governo guidata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu “il compromesso è impossibile”. Lo ha dichiarato il leader dell’opposizione israeliana Lapid: “Con questo governo è impossibile raggiungere accordi che tutelino la democrazia israeliana”. In un tweet Lapida ha rincarato la dose: “Oggi abbiamo assistito a uno spettacolo di debolezza senza precedenti da parte di Netanyahu. Non c’è un primo ministro in Israele. Netanyahu è diventato un burattino in una fila di estremisti messianici”. Il principale sindacato israeliano – Hidastrut – non esclude lo sciopero generale contro la riforma giudiziaria, dopo l’approvazione oggi del provvedimento che limita i poteri della Corte suprema: “Da questo momento in poi ogni avanzamento unilaterale della riforma avrà gravi conseguenze”, le parole di Arnon Bar- David.

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