Israele nelle scorse ore si è scagliato contro Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu. “Non merita di guidare le Nazioni Unite, non ha incoraggiato alcun processo di pace nella regione”, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, come riportato da Askanews, durante una conferenza stampa a Ginevra, dove si è recato con una delegazione dei familiari delle persone rapite da Hamas.
Già nelle scorse settimane da Tel Aviv era arrivata una richiesta di dimissioni all’indirizzo del numero uno dell’Organizzazione. A firmarla era stato l’ambasciatore Gilad Erdan attraverso un tweet. “Il segretario generale dell’Onu, che dimostra comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani non è adatto alla guida dell’istituzione. Non c’è giustificazione o senso nel parlare con coloro che dimostrano compassione per le atrocità più terribili commesse contro i cittadini di Israele e gli ebrei. Semplicemente non ci sono parole”, aveva scritto. La posizione del funzionario ora è stata condivisa anche dal Governo.
Israele contro Guterres: “Non merita di guidare l’ONU”. La risposta
La risposta dell’Onu alle accuse di Israele nei confronti del segretario generale Antonio Guterres non è tardata ad arrivare. “Il segretario generale continua il suo lavoro rimanendo calmo e concentrato in circostanze difficili, basandosi sui principi della Carta Onu e sulle leggi umanitarie internazionali”, queste le brevi dichiarazioni rilasciate all’Ansa da un portavoce del Palazzo di Vetro. Le Nazioni Unite dunque vanno avanti per la loro strada e non cambiano la loro posizione nei confronti del conflitto, nonostante le critiche di Tel Aviv.
A raccogliere sempre più malcontento, tuttavia, è intanto proprio il Governo di Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano, in tal senso, è stato addirittura definito “il nuovo Adolf Hitler” e accusato di avere commesso un “genocidio” nella striscia di Gaza dal presidente turco. Recep Tayyip Erdogan.