Il generale militare Claudio Graziano, ex capo della missione ONU in Libano, ha parlato del conflitto tra Israele e Hamas sulle pagine del quotidiano La Stampa, sottolineando in particolare il rischio di un’escalation in tutta la regione araba. I terroristi, infatti, hanno attaccato “non soltanto per prendere il controllo della Striscia, ma per destabilizzare l’intera area” nel tentativo di “innescare la reazione dei Paesi arabi moderati”.
In linea generale, ora, secondo il generale Graziano è importante che “tutto il mondo [si impegni] per evitare un’escalation incontrollata, mandando innanzitutto un messaggio di solidarietà ad Israele”. Un messaggio, però, che esprima, oltre alla vicinanza, anche “moderazione, da parte degli occidentali, ma anche degli arabi moderati”. Allo stato attuale, secondo il generale, sembra che Hamas si sia organizzato per colpire “obiettivi di enorme portata”, ma anche per i “successivi 30/60 giorni per rispondere alle reazioni di Israele”, in quello che sarà probabilmente ricordato come “un attacco che non ha precedenti per violenza e per numero di vittime“.
Generale Graziano: “Israele deve agire come uno stato democratico”
Andando avanti nella sua intervista, il generale Graziano ci tiene a sottolineare l’importanza “che la reazione di Israele sia quella di uno stato colpito, ma democratico“. Infatti, seppur militarmente Hamas sia riuscito “a combinare le due forme più complesse di conflitto: combattimenti nei centri urbani e guerra sotterranea”, lo stato ebraico “deve muoversi nei confronti dei terroristi, evitando danni collaterali ai civili innocenti”.
Per Israele è, similmente, importante “pensare già a come sarà il futuro”, perché le varie guerre contro i terroristi hanno dimostrato lucidamente che è difficile eradicarli completamente, come nel caso dell’Iraq. Parlando, poi, del Libano che conosce bene, crede che ora come ora non vi sia un reale rischio di intervento, soprattutto perché “se Hezbollah sta lanciando apertamente razzi, vuol dire che le forze armate libanesi, in questo momento, non sembrano nelle condizioni di intervenire“. Infine, il generale Graziano sottolinea anche che in tutto il mondo è importante “costruire un futuro di pace. Occorre una risposta unitaria dell’Unione europea, coordinata con gli Stati Uniti, coi Paesi della Alleanza atlantica, e con i Paesi arabi moderati, sapendo che l’Onu è paralizzata dai veti”.