Guerra a Gaza, secondo fonti del governo israeliano, a breve, potrebbe essere emesso il mandato  d’arresto per Benyamin Netanyahu e per il Ministro della difesa Yoav Gallant. Le accuse, come sostengono dal tribunale dell’Aia, sono quelle di aver provocato durante il conflitto: “Sterminio e fame, usati come metodi di guerra, compresa la negazione degli aiuti umanitari, oltre ad aver preso deliberatamente di mira i civili”. L’altro ordine di arresto invece sarà emesso per i tre leader di Hamas, Ismail Haniyeh, Yahya Sinwar e Muhammad Deif, con le accuse di: sterminio, omicidio, stupro e presa d’ostaggi. Come sottolinea il Corriere della Sera, questo rappresenterà per Netanyahu una ulteriore crisi, oltre a quella causata dalla decisione della Corte di introdurre il servizio militare obbligatorio anche per i religiosi ortodossi.



Quello che è certo è che nelle prossime settimane ci sarà un’intesa battaglia da combattere, anche se al momento non sembrerebbe rappresentare un ostacolo al prossimi viaggi all’estero programmati. l’IDF, per affrontare le accuse dell’Aia, sta preparando per la difesa un dossier, nel quale presenterà quelli che dovrebbero essere i “veri dati della guerra” soprattutto in merito al numero di morti.



Il dossier israeliano sulle vittime a Gaza per la difesa di Netanyahu all’Aia

Il dossier che l’esercito israeliano presenterà come prova per la difesa contro il mandato d’arresto che presto potrebbe essere emesso nei confronti di Netanyahu e Gallant, consiste in un rapporto, nel quale vengono esposti i veri dati, che emergono da questi mesi di guerra a Gaza. Cioè le cifre ufficiali che sono state stabilite lo scorso 21 maggio e che riguardano soprattutto il numero dei morti e quello degli edifici distrutti durante le operazioni. Le cifre mostrate si discostano nettamente da quelle mostrate fino ad ora dall’Onu, dagli enti di aiuto come la Croce Rossa, e da quelle pubblicate sui media internazionali.



In particolare dai numeri diffusi dal Wall Street Journal. Ad esempio, come afferma l’IDF, solo il 16% di tutti gli edifici nella Striscia sarebbe stato distrutto. Mentre per quanto riguarda le vittime, oltre che contestare il numero effettivo, nel dossier viene precisata anche la non attendibilità della fonte. Perchè in tutto questo tempo, i numeri sui morti sono stati pubblicati dopo essere stati dal Ministero della Sanità palestinese, che fa capo ad Hamas.