Dopo 109 giorni di combattimenti tra Israele e Hamas sembra aprirsi un vago barlume di speranza per l’apertura dei negoziati per giungere ad una pace che entrambi i belligeranti possano considerare ‘giusta’. D’altronde nell’ultimo periodo di sono quasi moltiplicate le proposte avanzate sia dagli attori impegnati nella guerra, che da quelli internazionali, tra la pace proposta da Egitto e Qatar, ma anche quella più recente mossa dall’Unione Europea.
Gli ultimi giorni, va detto, sembrano essere stati travagliati per i negoziati di pace tra Hamas e Israele, specialmente dopo che il presidente israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato pubblicamente di non voler accettare nessuna trattativa che includa l’ipotesi di un cessate il fuoco. In una telefonata a Biden, infatti, il presidente ha sottolineato chiaramente che non accetterà altro che una “vittoria totale“. Nonostante le posizioni nette che Israele e Hamas lasciano trasparire, però, alcune fonti americane citate dal Wall Street Journal riferiscono che da entrambe le parti vi è la volontà di arrivare alla liberazione di tutti gli ostaggi, da parte israeliana degli ostaggi che sono stati rapiti il 7 ottobre, e da parte palestinese dei numerosi cittadini arrestati nel corso degli anni passati.
Pace tra Israele e Hamas: cosa prevede il piano degli USA
Così, alcuni negoziatori di Israele e Hamas nei prossimi giorni si incontreranno al Cairo, sotto l’egide degli Stati Uniti, intenzionati a proporre il loro piano per riaprire quei negoziati di pace che diventano sempre più complessi con il passare dei giorni. L’intenzione americana, che ha ottenuto anche l’approvazione di Egitto e Qatar (che si sono visti rifiutare nei giorni scorsi la loro proposta), è quella di fare leva proprio sugli ostaggi.
D’altronde, sia per Hamas che per Israele l’ipotesi di chiudere la guerra sul campo di battaglia si fa sempre più irrealizzabile, considerando che i palestinesi non riusciranno a conquistare tutta Israele da soli e che gli israeliani non riusciranno a debellare tutti i terroristi (secondo gli 007 USA ad ora ne sono stati uccisi solo un 20/30%). La pace degli USA partirebbe da un cessate il fuoco di 90 giorni, durante i quali entrambe le forze in gioco libereranno alcuni prigionieri, mentre si procederà al disimpegno militare completo di Gaza e alla riapertura dei corridoi, sia civili che umanitari.
In un secondo momento, poi, la pace tra Israele e Hamas procederà con un ulteriore rilascio di prigionieri da entrambe le parti e, ancora, in un’ultima fase, il disimpegno militare da parte israeliana anche al di fuori dei confini di Gaza e il rilascio dell’ultima tornata di prigionieri ed ostaggi. Gli USA, inoltre, hanno messo in campo l’idea di aprire un fondo internazionale per la ricostruzione di Gaza, oltre che di garanzie politiche per i leader dei terroristi. Infine, si procederà ad un cessate il fuoco permanente tra Israele e Hamas, dopo il quale si lavorerà per la realizzazione dello Stato palestinese.