Il quotidiano Jerusalem Post si sofferma sulla guerra in Israele, che continua a imperversare ormai da dieci giorni, titolando che “Questa è una guerra contro l’Iran”. Boaz Ganor, l’autore dell’articolo, sottolinea come la Repubblica Islamica dell’Iran starebbe impendendo la normalizzazione dei legami fra Israele e l’Arabia Saudita, ricordando come, negli anni successivi il disimpegno di Israele dalla Striscia di Gaza, sia stato costituito l’esercito iraniano-palestinese, con l’Iran che ha investito ogni anno centinaia di milioni di dollari in tale “missione”.



Sono stati del resto gli iraniani a fornire ad Hamas armi e addestratori militari, replicando il modus operandi già utilizzano in Libano con gli Hezbollah. Boaz Ganor sottolinea a suo modo di vedere anche le colpe dell’intelligence israeliana, presa alla sprovvista a esattamente 50 anni dalla guerra dello Yom Kippur. Stando all’intelligence Israele, Hamas era scoraggiata e poco propensa ad una escalation anche a seguito delle contromisure tecnologiche lungo il confine con Gaza, che avrebbero impedito ai terroristi di infiltrarsi in territorio israeliano.



GUERRA IN ISRAELE, BOAZ GANOR: “DOBBIAMO LOTTARE PER ESISTERE E SOPRAVVIVERE”

Eppure il governo la pensava diversamente, avvertendo che gli avversari erano consapevoli delle debolezze del Paese, a cominciare dal ministro della difesa, che di risposta è stato licenziato, con appelli che caddero quindi nel vuoto: ma come nel 1973 alla fine è arrivato l’attacco. L’unica differenza era che 5 decadi fa la maggior parte delle vittime erano stati militari, questa volta si tratta di civili innocenti: “Madri, padri, nonni, bambini, neonati e giovani frequentatori di feste – scrive Boaz Ganor – sono stati massacrati o catturati, erano l’obiettivo di Hamas”.



L’autore dell’articolo sulla guerra in Israele aggiunge che: “L’ho sempre capito, dobbiamo proteggere la nostra casa, e se non lo facciamo, non saremo mai protetti. Mentre i palestinesi e gli arabi combattono per il territorio e gli interessi, noi lottiamo per la nostra stessa esistenza, per la nostra sopravvivenza”. Secondo Boaz la Palestina dovrà affrontare una risposta di Israele senza precedenti, e lo stesso attenderà il Libano se Hezbollah dovesse decidere di unirsi alla guerra.