Green pass sì o Green pass no? Le polemiche sulla certificazione verde che serve per poter accedere ai locali, agli uffici e anche a scuola non è cosa solo italiana, con diversi paesi che hanno mosso i loro dubbi sull’utilità del pass per determinati aspetti della vita di ogni giorno. Alcuni dubbi arrivano anche da parte di Israele, dove la campagna vaccinale prosegue spedita con la somministrazione della terza dose del siero che porterà il paese a non accettare alcun turista se non immunizzato anche lui con l’ennesimo richiamo del vaccino anti-Covid.
A bocciare la certificazione verde sono stati due ministri di spessore del governo israeliano, che hanno detto la loro sul Green pass ascoltati da orecchie inaspettate. A parlare sono il ministro dell’Interno Ayelet Shaked e il ministro della Salute Nitzan Horowitz, che non accorgendosi dei microfoni accesi in un fuorionda hanno dibattuto sull’utilità del pass. “Penso che si possa rimuovere per i ristoranti all’esterno” ha detto Shaked, con Horowitz che ha risposto: “Anche le piscine, non solo i ristoranti. Epidemiologicamente questo è corretto”.
Israele, i ministri bocciano il Green pass “per sbaglio”
La conversazione tra il ministro dell’Interno Ayelet Shaked e il ministro della Salute Nitzan Horowitz è stata pubblicata sui social. I due, si vede nel video di Channel 12, stanno parlando del più e del meno senza rendersi conto che i microfoni a pochi centimetri dalla loro bocca sono attivi e pronti a raccogliere ogni parola. La 45enne ministro dell’Interno annuisce ad ogni appunto del collega del ministero della Salute, anche quando arriva l’ammissione più “dura” da digerire: “Il nostro problema sono le persone non vaccinate. Il Green pass e le restrizioni sono in vigore per fare pressione sulle persone non vaccinate affinché vengano vaccinate”.
Il 56enne Nitzan Horowitz, ministro della Salute dallo scorso giugno, ha poi aggiunto: “Dobbiamo fare così, altrimenti non ne usciremo”. Il ministro non ha perso comunque tempo per lamentarsi: “Non vogliamo fare cose che non hanno giustificazione dal punto di vista medico, ma abbiamo un problema. Il Green pass non viene applicato nel settore arabo del paese. Non esiste e lo vedo con quello che sta succedendo negli ospedali. C’è un sovraccarico”.