Si parla della guerra in Medioriente stamane negli studi di Uno Mattina, e ospite vi era Germano Dottori, consulente di Limes. Secondo l’esperto il conflitto non sembra prossimo alla conclusione alla luce delle ultime vicende: “Hamas non ha nessun interesse a restituire gli ostaggi – ha spiegato in diretta tv su Rai Uno parlando con Massimiliano Ossini – e mano a mano che il conflitto si allunga per Netanyahu è un problema, perchè diminuisce il consenso e tutto questo non va bene per Israele”.



Nella giornata di ieri il ministro israeliano Eliyahu ha minacciato il lancio di una bomba atomica su Gaza, un’ipotesi che però sembra poco credibile: “Lanciare una bomba atomica sarebbe rischioso – ha detto Dottori – anche per lo stesso Israele, ci sarebbe una ricaduta radiottiva sulla zona. E’ solo una provocazione – ha aggiunto – una parte del sistema Israele non vuole una tregua e vuole andare fino in fondo, se oggi si concludesse il conflitto Israele non avrebbe ottenuto il suo obiettivo: vuole dimostrare che non può essere attacco senza che ne derivi una conseguenza devastante per chi attacca e ha fatto il primo passo”.



GUERRA ISRAELE, DOTTORI: “L’ITALIA POTREBBE INTERVENIRE SE…”

Su un’eventuale intervento in prima persona dell’esercito italiano: “Le nazioni unite possono intervenire solo in una situazione permissiva – ha spiegato l’esperto di Limes – se le parti si mettono d’accordo su una tregua, finchè si continua a combattere tale scenario non è realistico ma in ogni caso l’Italia potrà fare la sua parte anche perchè siamo presenti già con i caschi blu in Libano”.

Sul futuro politico di Netanyahu infine: “La sicurezza è sempre stato uno dei suoi must, e già per l’attacco è destinato a pagare un prezzo molto alto, una volta che la crisi sarà terminata lui dovrà passare in qualche modo la mano, non scommetterei sul futuro politico di Netanyahu”.