“Israele pensi a cosa fare nella Stricia di Gaza dopo il conflitto”
David Petraeus, ex generale dell’esercito americano nonché penultimo direttore della Cia, ha parlato del conflitto tra Israele e Hamas sulle pagine del Corriere della Sera. In particolare, ritiene fondamentale che ora come ora il governo israeliano pensi ad “un piano su cosa fare se decide di occupare la Striscia di Gaza per mesi o anni come ha fatto fino al 2005″ perché “come gli americani si ricordarono dopo la presa di Bagdad e il rovesciamento di Saddam Hussein, si deve dedicare tempo alla pianificazione del dopoguerra”.
Complessivamente, tuttavia, Petraeus ritiene fondamentale che Israele “distrugga Hamas“, spiegando che “chi sostiene che la situazione si può risolvere pacificamente non si rende conto che Hamas è un gruppo terroristico che ha nel Dna l’uccisione di più ebrei possibile e con cui è estremamente difficile negoziare”, al punto che ritiene che “i talebani sembrano maestri di ragionevolezza e logica al confronto”. Di contro, però, ci tiene anche ad escludere l’ipotesi di un negoziato o di un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, specialmente in virtù “dell’obiettivo israeliano di distruggere” i terroristi palestinesi.
Petraeus: “Eliminare Hamas è impossibile”
Soffermandosi, però, proprio sulla volontà di Israele di eliminare completamente Hamas, Petraeus ci tiene anche a sottolinearne le difficoltà. “La lezione imparata duramente in Iraq dopo la partenza delle ultime truppe Usa”, ricorda, “è che un gruppo estremista può ricostituirsi se vengono meno attenzione e pressione”. Un dilemma, questo, “che rende necessaria una riflessione attenta sull’approccio al dopoguerra, che non sia non solo militare ma contempli altri aspetti delle attività successive al conflitto”.
Infatti, una cosa certa del conflitto tra Israele e Hamas è che causerà una distruzione della Striscia di Gaza, “vittime innocenti e danni alle abitazioni e infrastrutture civili”, che se non venissero debitamente controllate dopo la fine della guerra “col tempo potrebbero portare ad aumentare la pressione su Hezbollah e altre milizie legate all’Iran ad agire”. Ed infine, soffermandosi sull’aspetto logistico della guerra tra Israele e Hamas, Petraeus ci tiene a sottolineare come il contesto della Striscia di Gaza sia critico, fatto di “tunnel e stanze con esplosivi improvvisati” che costringeranno l’esercito israeliano a passare “in rassegna ogni edificio” a costo di una grande quantità di “caduti israeliani e vittime civili”.