In Israele è scoppiato uno scandalo che va di pari passo con la guerra in Medioriente che imperversa da più di un anno, quello legato alla divulgazione di notizie e segreti da parte di una persona vicinissima al premier Benjamin Netanyahu, informazioni che avevano il compito di sabotare i negoziati e arrivare alla liberazione degli ostaggi.
Lo scrive stamane il Fatto Quotidiano, sottolineando come nell’ufficio di Bibi, appunto come viene chiamato Netanyahu, tutti i riflettori sdarebbero puntati su Tizachi Braverman, il capo dello staff dello stesso primo ministro d’Israele. Quattro persone sono accusate di aver falsificato dei documenti di intelligence, e la falsificazione riguarderebbe di preciso l’ora in cui Benjamin Netanyahu sarebbe stato informato dell’attacco che diede vita a tutto, quello del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas.
NETANYAHU E FELDSTEIN, LO SCANDALO SCOPERTO DA HAARETZ
Ma non finisce qui, perchè secondo il quotidiano di casa Hareetz, ci sarebbe un altro scandalo all’orizzonte, questa volta con al centro l’ex portavoce sempre di Netanyahu, leggasi Eli Feldstein, considerato un altro dei “bracci destri” del premier israeliano. Uno scandalo talmente grande al punto che lo stesso Netanyahu, ospite della trasmissione Un paese meraviglioso di pochi giorni fa, ha dichiarato di non essere a conoscenza di chi sia Feldstein, nonchè delle altre persone coinvolte nella vicenda, prendendone quindi pubblicamente le distanze e negando qualsiasi tipo di rapporto.
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sia successo e tutto, come spiega ancora il Fatto Quotidiano, è iniziato ad aprile scorso, quando un militare dell’Intelligence ha consegnato a Fidelstein un documento riservato che è stato redatto da Hamas. Il 31 agosto successivo vengono alla luce sei cadaveri in un tunnel, tutti ostaggi israeliani rapiti dai palestinesi ad ottobre 2023, provocando ovviamente rabbia, sofferenza e indignazione. Secondo l’opinione pubblica la morte dei sei ostaggi era da additare proprio a Benjamin Netanyahu, che avrebbe gestito male le operazioni di mediazione, attuando un pugno troppo duro e non trovando un compromesso, provocando quindi la morte dei sei.
NETANYAHU E FELDSTEIN, COSA STA ACCADENDO IN ISRAELE
Succede che a quel punto Fidelstein decide di distribuire il documento in suo possesso ai media del Paese, di modo da migliorare il pensiero dell’opinione pubblica nei confronti di Netanyahu. Peccato però che la censura ne vieti la pubblicazione, di conseguenza lo stesso ex portavoce di Bibi decide di passare il documento ad una terza persona che a sua volta lo gira alla Bild, il principale quotidiano tedesco, dove viene appunto pubblicato.
E’ a quel punto che scatta una indagine da parte delle massime autorità israeliane, che ha portato ad un blocco della fuga di notizie, evitando quindi di creare un danno allo stato di Israele e alla sua sicurezza. Meno di un mese fa, a fine ottobre, sono stati arrestati quattro uomini, due ufficiali di carriere e due di riserva, oltre appunto e Feldstein, mentre il 6 dicembre prenderà il via il processo ai danni di Netanyahu, accusato di corruzione e abuso di potere.