“Israele e Libano rischiano un’escalation a nord”

Andrea Tenenti, portavoce della missione Unifil promossa dalle Nazioni Unite in Libano per evitare tensioni con Israele, ha parlato del conflitto a Gaza e dell’ipotesi che questo possa procedere verso un’escalation sulle pagine del Messaggero. “Questo è il periodo di tensione più alta dal 2006, quando è cominciata la missione Unifil. Quotidianamente ci sono scontri, azioni con droni e artiglieria pesante, attacchi alle postazioni militari delle due parti”.



In un contesto delicato come quello tra Israele e Libano, sottolinea Tenenti, “anche un semplice errore [potrebbe] aprire un vero fronte di guerra“. Ritiene, infatti, che “più questo conflitto va avanti più abbiamo un incremento delle possibilità che possa avere un effetto pericoloso, perché anche un semplice errore può provocare un’escalation. Anche le retoriche che diventano molte aspre”, sia da parte di Israele che del Libano, “potrebbero scatenare reazioni incontrollabili. Fino a oggi”, rassicura Tenenti, “siamo di fronte a molti episodi di scontri, però nella maggior parte dei casi non vanno oltre il livello di guardia”.



Tenenti: “Attaccare Unifil o l’Onu è un crimine di guerra”

Una cosa, però, Tenenti ci tiene a sottolinearla per mettere in guarda sia Israele che il Libano sul fatto che “in caso di azione deliberata contro una nostra missione si commette una gravissima violazione della legge internazionale. Deve esserci la consapevolezza che si sta attaccando una missione di pace delle Nazioni Unite”, ed inoltre “gli attacchi contro i civili o il personale dell’Onu possono costituire crimini di guerra”.

Parlando, invece, di cosa sia la missione di Unifil tra Libano e Israele, spiega che  si tratta “di monitoraggio del territorio costante. Il nostro capo missione mantiene un canale aperto di dialogo tra entrambe le parti. Sia con le autorità libanesi sia con quelle israeliane, proprio per evitare che un errore o un malinteso possa avere effetti molto gravi”. Significativo, in tal senso, ritiene che sia il fatto che “se entrambe le parti, quotidianamente, continuano a parlare con Unifil, a riconoscerne il ruolo, significa che è sempre stata mantenuta una posizione di equilibrio” tra Israele e Libano, “quanto mai fondamentale ora in questa fare in cui il livello delle tensioni si è alzato”.