La “pericolosa vicinanza” tra Russia e Iran preoccupa sempre più Israele, tanto che sta valutando di rivedere la sua posizione sul conflitto. Lo ha fatto sapere il primo ministro ad interim Yair Lapid al Jerusalem Post, in un’intervista che verrà pubblicata integralmente venerdì. In particolare, si fa riferimento alla fornitura da parte dell’Iran di droni prodotti nella Repubblica islamica, dati alla Russia per attaccare l’Ucraina. “Parte del lavoro che stiamo svolgendo ha a che fare con la pericolosa vicinanza che si sta creando tra Russia e Iran. Non è qualcosa che ignoreremo o di cui non faremo nulla… quindi quello che dobbiamo fare è rivalutare quotidianamente e reagire“, ha assicurato Lapid. Infatti, ha chiarito che ci sono strette consultazioni con gli Stati Uniti proprio su questo fronte, oltre che con la stessa Ucraina. Infatti, giovedì scorso Lapid ha parlato telefonicamente col ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kubela.
“Siamo dalla parte dell’Ucraina, stiamo sostenendo l’Ucraina. Abbiamo appena votato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dicendo al mondo che non accetteremo mai l’annessione delle quattro regioni (dell’Ucraina da parte della Russia, ndr). Siamo ancora l’unico Paese al mondo che ha costruito un ospedale da campo in Ucraina“, ha dichiarato il primo ministro dell’Israele. Sulla possibilità di fornire all’Ucraina sistemi di difesa missilistica, invece, non si è sbilanciato. Questo perché la politica di non fornire armi all’Ucraina è dovuta in parte a un meccanismo di deconflitto tra Gerusalemme e Mosca che permette a Israele di colpire obiettivi iraniani in Siria senza scontrarsi con le forze russe stanziate lì.
COME ISRAELE AIUTA UCRAINA: NON ARMI, MA INFORMAZIONI CRUCIALI
Ma pur non avendo fornito armi all’Ucraina, Israele è disposto ad aiutarla a creare un sistema civile di allerta precoce per i missili. “Quindi, sosterremo l’Ucraina. Saremo proattivi nel sostenere l’Ucraina e terremo conto degli interessi di sicurezza nazionale di Israele“, ha dichiarato Yair Lapid a Jerusalem Post. Infatti, secondo un articolo del New York Times, Israele avrebbe fornito all’Ucraina informazioni per aiutare le sue forze a neutralizzare i droni di tipo iraniano che la Russia sta usando contro Kiev. Israele starebbe, dunque, assistendo l’Ucraina senza alcun intervento militaristico, ma con informazioni decisive, frutto anche del lavoro di intelligence. Le implicazioni della minaccia dei droni sono chiare per Gerusalemme: il programma di droni Russia-Iran finirà per avere un impatto sul Medio Oriente. L’Iran sta imparando osservando come la Russia utilizza i droni. Anche per questo motivo Israele, riporta Jerusalem Post, sta aiutando Kiev a fronteggiare la minaccia dei droni, anche se si tratta solo di una questione di condivisione di informazioni, ma che possono essere cruciali.