In Israele dopo i risultati delle Elezioni che hanno di fatto consegnato ancora una volta lo stallo nel piccolo Paese mediorientale, è tutto in mano al Presidente della Repubblica Reuven Rivlin, chiamato ancora una volta – come lo scorso aprile – a prendere una decisione in merito ad un esito del voto tutt’altro che “certo”. Di certo le Elezioni hanno indebolito in consenso e seggi guadagnati il Premier uscente Benjamin Netanyahu, chiuso un seggio alla Knesset dietro al rivale del Blu e Bianco, Benny Gantz; per questo motivo dunque, “chiuso nell’angolo” e con il probabile mandato in direzione Gantz, “Bibi” ha tirato fuori il coniglio dal cilindro. Stamattina in un video rilanciato su Twitter, il leader israeliano incontrastato da 10 anni a questa parta ha rivolto un appello al rivale del Blu e Bianco: «Benny, dobbiamo formare un governo di unità nazionale. La nazione si aspetta che siamo responsabili e lavoriamo insieme. Per questo ti chiedo di incontrarci, in qualunque momento e in qualunque luogo».
ISRAELE, LO STALLO E IL RUOLO DI RIVLIN
Cambio di strategia a dir poco sorprendere dopo che infatti fino a ieri Netanyahu ai suoi del Likud continuava ad insistere sulla necessità di costruire un Governo di centro-destra piuttosto che aprire all’opposizione di centro-sinistra del leader di Blu e Bianco. Poi però i risultati delle Elezioni e quei numeri che non riescono a raggiungere i 61 seggi della maggioranza necessari neanche unendo Likud e l’ex alleato di destra Avigdor Lieberman hanno fatto cambiare del tutto la linea al n.1 di Israele: poco dopo il video, i due leader si sono anche incontrati alla cerimonia per il terzo anniversario della morte del presidente Shimon Peres. Qui a favor di camera, sia Gantz che Bibi si sono dimostrati sorridenti e si sono scambiati la mano; nel primo pomeriggio è previsto un incontro privato tra i due ed è ovviamente attesa una risposta dello stesso Gantz in giornata dopo l’appello rivoltogli dal premier uscente. L’unica modalità per uscire effettivamente dallo stallo sarebbe quella di un Governo di unità nazionale (voluto fortemente da Rivlin, ndr) che possa tenere insieme, come proponeva ieri Lieberman, Israele Beitenu, Blu Bianco e Likud. In questo modo i numeri sarebbero stabili ala Knesset e si eviterebbe un nuovo “pantano” politico come avvenuto negli ultimi 5 mesi. Non resta che vedere cosa risponderà il leader di Blu e Bianco, autentico ago della bilancia dopo il “sì” di Netanyahu e Lieberman (9 seggi, ndr) al Governo di coalizione.