In questi giorni Israele ha annunciato di star lavorando al primo intercettatore di missili ipersonici al mondo, in grado di distruggerli nonostante la loro elevatissima velocità di azione. Si tratta, concretamente, di un sistema di difesa che potrebbe consistere in un caccia bombardiere equipaggiato con un particolare radar e con specifici missili, in grado di individuare e rispondere in pochissimi secondi alle minacce ipersoniche. Dietro al progetto di Israele ci sarebbe la Rafael, ovvero un’azienda specializzata nel settore della difesa, già creatrice del sistema difensivo Iron Dome (utilizzato dagli USA ma anche dall’Ucraina) e della Fionda di David. Non si tratterebbe, inoltre, del primo modello di intercettatore ipersonico, ma si tratta di un aggiornamento più funzionale a progetti già esistenti e sviluppati.



L’intercettatore ipersonico di Israele

Per ora non è ancora chiaro quando l’intercettatore di missili ipersonici prodotto da Israele sarà disponibile ed entrerà concretamente in funzione, ma è chiaro che il progetto è già in sviluppo. La ragione che ha spinto la Rafael ad accelerare rispetto all’obiettivo di individuare i missili ipersonici è stata la presentazione, fatta dall’Iran la scorsa settimana, del missile Mach-15 “Fattah”. Questo è il sistema ipersonico più avanzato che sia mai stato creato, in grado di superare di 15 volte la velocità del suono.



A conti fatti quel missile sarebbe in grado, dall’Iran, di colpire Israele in poco meno di 400 secondi. Concretamente Tel Aviv teme profondamente la minaccia dell’Iran, così come quella della Russia che da tempo collaborano per lo sviluppo dei sistemi ipersonici. La Rafael ha già presentato un video introduttivo del suo nuovo sistema difensivo in cui si vede un intercettatore lanciato da una batteria di terra che in volo “lancia” la sua testata contro il missile ipersonico in arrivo. I test di volo, sostiene l’azienda di Israele, saranno presto avviati, ma non sono state fornite tabelle di marcia. Inoltre, sembra che il Pentagono sia già stato informato dello sviluppo del nuovo sistema difensivo, e avrebbe dato il suo appoggio, ma non è chiaro se solo teorico o anche economico.

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