Torna l’obbligo di mascherine al chiuso in Israele. La misura, che era prevista per domenica, è stata poi anticipata. Dunque, alle 12 di oggi (ora locale) è scattato nuovamente l’obbligo che era stato abolito lo scorso 15 giugno. Ciò a causa dei nuovi casi dovuti alla variante Delta. Ne sono stati registrati oltre 200 nelle ultime 24 ore. Inoltre, il tasso di positività è salito allo 0,6%. Il Ministero della Salute israeliano ha raccomandato anche di usare le mascherine all’aperto durante gli eventi pubblici come il Gay Pride in programma in questo weekend nel Paese. Per il ministro Sharon Alroy-Preis questa decisione non deve sorprendere. «Siamo sempre stati pronti a questo, abbiamo sempre detto che la pandemia non era alle nostre spalle, continuiamo a monitorare, a chiudere i confini e fare di tutto perché si possa tornare alla normalità». Il commissario del governo per la lotta al Covid, Nachman Ash, ha spiegato che le infezioni stanno crescendo in Israele, ma ha aggiunto di «non credere che stia entrando in una quarta ondata della pandemia».



D’altra parte, un terzo dei nuovi casi si sarebbero verificati tra vaccinati. Lo ha rivelato Chezy Levy, direttore generale del Ministero della Salute israeliano, secondo quanto riferito da Haaretz. Ma si tratta di una stima, perché si stanno ancora analizzando i casi. Non è ancora chiaro se in quella stima rientrino persone che hanno ricevuto una sola dose o se abbiano completato il ciclo vaccinale. Di fatto non sarebbero casi gravi.



ISRAELE, CASI IN SALITA E PRIMA ZONA ROSSA

Le persone esenti dall’obbligo sono i bambini al di sotto dei 7 anni, le persone con disabilità e chiunque sia solo in uno spazio chiuso e, ad esempio, due lavoratori che si trovano regolarmente nella stessa stanza. La speranza del commissario Nachman Ash è che l’alto numero di vaccinati prevenga i ricoveri e le forme gravi del Covid. Ma anche se il numero dei contagi è in salita, quello dei malati gravi resta basso. Israele, che era stato tra i primi Paesi a essere tornato ad una semi-normalità tramite una massima e veloce campagna di vaccinazione (anche se ora è ferma al 57% di persone vaccinate), ora ha una zona rossa. Con 122 casi attivi nelle ultime ore, Benyamina, alle porte di Haifa, è diventata la prima zona rossa dopo mesi. Intanto il Ministero della Salute ha fatto sapere di voler spingere per la vaccinazione dei giovani dai 12 ai 15 anni, raccomandando già di farlo. Visto che non vi era stata alcuna raccomandazione ufficiale, il numero delle vaccinazioni tra gli adolescenti è ancora basso, ma ora si vuole invertire la rotta.

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