Edward Luttwak, politologo internazionale ed esperto di strategie militari, in un articolo di approfondimento pubblicato sul quotidiano Il Giornale ha analizzato le caratteristiche comuni delle guerre che Israele ha combattuto fin dagli inizi della nascita della nazione, ripercorrendo gli eventi storici che dimostrerebbero come, in seguito alla fine di ogni conflitto ci sia stato un rafforzamento ma contemporaneamente anche una spaccatura interna. Una situazione che si sta verificando attualmente, con circostanze che si ripetono, perchè, come sottolinea l’economista, ogni battaglia è stata combattuta per garantire la sopravvivenza dello Stato ebraico, e questo ha aumentato nel tempo le capacità di difesa e combattimento, che hanno superato tutte le aspettative e le previsioni.



La caratteristica comune delle guerre israeliane dal novembre 1947 è che sono accompagnate da forti divisioni politiche all’interno del Paese e da reazioni molto negative all’estero, così che solo molto dopo la fine dei combattimenti gli israeliani e il mondo scoprono che la guerra ha lasciato Israele significativamente più forte di quanto non fosse prima“, afferma Luttwak, sostenendo che ciò si è verificato proprio a partire dalla prima guerra di Israele con l’Egitto, l’Iraq, la Siria e l’Emirato di Transgiordania.



Luttwak: “Israele esce sempre da ogni guerra meglio del previsto”

Nell’analisi dei conflitti che Israele ha dovuto combattere per assicurare la sopravvivenza dello Stato, Luttwak ricorda come già dopo la dichiarazione di indipendenza nel 1948, ad ogni guerra seguiva un rafforzamento, soprattutto delle capacità militari, ma anche una profonda spaccatura di opinioni. Come quella che segnò le divisioni tra ultra ortodossi e partito Revisionista proprio nel giugno del 48, e che sfociò in combattimenti interni con morti e feriti. Anche nell’attacco del 1967, che avvenne contemporaneamente da tre diversi fronti, l’esercito israeliano dimostrò di avere la capacità di combattere contro Egitto, Siria e Giordania.



E questo, come ricorda Luttwak, avvenne anche con inferiorità di mezzi e di tecnologie a disposizione, grazie soprattutto agli elevati standard di addestramento sui quali i soldati israeliani potevano contare. Questo, sottolinea il politologo: “Permise a Israele di sconfiggere le forze nemiche, anche se erano più grandi e con armi più potenti” dimostrando che da ogni conflitto “lo Stato ebraico ne è uscito sempre meglio del previsto“.