Israele trema davanti all’insorgere della nuova mutazione della variante Delta del Covid-19, responsabile addirittura di una possibile prossima quinta ondata di pandemia da coronavirus: a lanciare l’allarme è l’immunologo Cyrille Cohen, direttore del Laboratorio di immunologia e immunoterapia dell’Università di Bar-Ilan.
Intervistato dal portale “Ynet”, Cohen ha raccontato come si è dispiegata la variante AY.4.2, sorta con ogni probabilità in Regno Unito ma giunta in Israele da un bambino di 11 anni di ritorno dalla Moldavia: «Non è ancora chiaro quanto sia contagiosa questa variante, ma il fatto che abbia già raggiunto il 10% di tutti i casi in Inghilterra dovrebbe far suonare un campanello d’allarme». Già denominata da alcuni esperti “Delta Plus”, la variante riscontrata in Uk nell’8% dei casi mette a rischio anche la campagna di vaccinazione di Israele, i più avanti a livello mondiale.
ISRAELE, TRA QUINTA ONDATA E TERZA DOSE
«Magari una volta arrivato all’aeroporto Ben Gurion risulti negativo, ma potresti essere stato infettato sull’aereo, forse il giorno prima o il giorno dopo. Ecco perché penso che dovremmo raccomandare un altro test dopo quattro giorni dal ritorno in Israele», consiglia l’immunologo Cohen convinto che non sia ormai più sufficiente condurre tamponi alle persone che entrano in Israele al loro arrivo. Anche per questo rinnovato allarme, Israele ha inserito il vaccino di AstraZeneca come possibile terza dose (consigliata in particolare modo a chi ha avuto effetti collaterali con Pfizer o Moderna). La “sottovariante Delta” è giunta anche in Italia nei giorni scorsi e sembra dai primi studi contenere mutazioni che potrebbero far resistere il Covid all’azione del vaccino: «E’ un possibile esempio di come il virus AY.4.2. provi a sfuggire ai vaccini con tutto il suo carico mutazionale, tuttavia va dimostrato», ha spiegato a “Tiscali News” il genetista Massimo Zollo, dell’Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge. «Se l’ipotesi dovesse essere confermata, la situazione epidemiologica potrebbe peggiorare nel caso in cui dovesse restare ancore elevato il numero delle persone non vaccinate. Potrebbero essere colpite anche le persone già vaccinate con una risposta anticorpale bassa o assente», ha concluso l’esperto italiano.