Nuovo scontro tra l’Istituto superiore di sanità e Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia. Nel pomeriggio l’ISS ha diffuso un comunicato stampa in cui smentiva le dichiarazioni riportate in data odierna dalle agenzia di stampa, in cui Gallera parlando del possibile lockdown nella Regione Lombardia spiega che l’ISS è il «luogo preposto ad assumere le decisioni». L’istituto guidato da Silvio Brusaferro ha precisato che «le affermazioni non rappresentano correttamente la realtà», in quanto attribuiscono «erroneamente a ISS un ruolo decisionale che non rientra nel suo mandato. A ISS non spetta la decisione delle misure». Inoltre, ha aggiunto che si tratta di un organo tecnico-scientifico del servizio sanitario nazionale che dall’inizio della pandemia di Covid-19 sta effettuando una costante, oltre che complessa, attività di sorveglianza epidemiologica e una valutazione del rischio settimanale in raccordo con le Regioni. «La valutazione viene discussa ed approvata dalla cabina di regia costituita da direttori generali del Ministero della Salute e da rappresentanti delle regioni, resa disponibile al CTS e settimanalmente inviata alle regioni».



ISS VS GALLERA “NON DECIDIAMO NOI”, MA L’ASSESSORE…

In realtà dalle dichiarazioni di Giulio Gallera riportate da Sky Tg24 oggi emerge che l’assessore lombardo al Welfare ha spiegato che «noi le valutazioni le facciamo sulla base delle indicazioni dell’Iss, che fornisce i dati e gli indici ufficiali sulla base dei quali vengono assunte le decisioni». Così, dunque, Gallera ha commentato le dichiarazioni di Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano (Omceo), il quale aveva chiesto interventi drastici perché la situazione nel capoluogo lombardo sta diventando insostenibile. Dunque, da queste parole non emerge un errore di attribuzione di compiti all’Istituto superiore di sanità. A margine dei lavori del Consiglio regionale lombardo, Gallera ha anche aggiunto: «Siamo contenti di una mobilitazione dell’Ordine di Milano e spero che questo comporti il fatto che i medici di medicina generale diventino fortemente protagonisti nell’eseguire i tamponi nei loro studi o nei luoghi che metteremo a disposizione». Quindi, ha concluso auspicando che «questa sensibilità del presidente dell’Ordine spero che si traduca nell’aiutare il sistema sanitario nei prossimi giorni».

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