Dopo una prima “fotografia” sul calo dell’efficacia dei vaccini, l’Istituto superiore di sanità (Iss) aggiorna i dati che confermano comunque quanto già emerso. L’efficacia del vaccino anti Covid tende a calare in maniera progressiva. “Dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, scende dal 79% al 55% l’efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di Covid-19 rispetto ai non vaccinati”, scrive l’Iss fornendo i dati. Per quanto riguarda la stima di efficacia vaccinale nei soggetti vaccinati con ciclo completo da meno di 6 mesi e da oltre 6 mesi rispetto ai non vaccinati nel periodo 5 luglio – 14 novembre 2021, si passa dal 74,6% al 46,8% per quanto riguarda la protezione dall’infezione e quindi la diagnosi. Cala anche quella dalla malattia severa, che comunque resta alta: dal 91,8% all’82,1%. Da qui la decisione di procedere con la terza dose: i vaccini sono una barriera valida contro il rischio di ospedalizzazione anche dopo sei mesi dal richiamo, ma funzionano meno nel proteggere dal contagio.



Se però si approfondisce la questione prendendo in esame le fasce d’età, allora emergono importanti differenze. Per quanto riguarda il contagio, nella fascia 12-39 anni l’efficacia cala dal 79,2% al 55,2%; per la fascia 40-59 anni dal 70,6% al 39,5%; per la fascia 60-79 dal 70,9% al 36,7%; infine, per gli over 80 dall’80,9% al 60,5%. Per quanto riguarda, invece, la forma grave di Covid, il calo di efficacia è dal 94,9% all’81,6% per 12-39; per la fascia 40-59 anni dal 95% all’87,2%; per quella 60-79 anni dal 91,7% al 78,3%; infine, per gli over 80 da 89,3% all’89,5%.



L’EFFETTO PARADOSSO

L’Istituto superiore di sanità (Iss) si è soffermato anche su ricoveri e decessi, evidenziando il cosiddetto “effetto paradosso” per cui il numero assoluto può essere simile, o addirittura maggiore, tra vaccinati e non, a causa della progressiva diminuzione di questi ultimi. Dunque, negli ultimi 30 giorni in Italia c’è una maggiore incidenza di casi tra non vaccinati. In particolare, il 51,0% dei ricoveri, il 64,0% dei malati in terapia intensiva e il 45,3% dei morti sono stati registrati tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Se però si tiene conto delle differenze tra le due platee, che sono enormi, e quindi delle dovute proporzioni, non vi sono dubbi sull’efficacia del vaccino. Basta guardare i numeri assoluti: nell’ultimo mese in terapia intensiva si registrano 424 non vaccinati su 8 milioni di persone che non si sono immunizzate contro 177 ricoverati vaccinati da meno di 6 mesi ma su una platea di 39 milioni di vaccinati. Nel frattempo, l’epidemia Covid corre e l’incidenza aumenta in tutte le fasce d’età, soprattutto under 12. In totale, il 25% dei casi diagnosticati nell’ultima settimana riguarda persone sotto i 20 anni.

Leggi anche

Covid, aumento casi variante Xec in Italia: il nuovo sintomo? Perdita di appetito e...