In anticipo di un giorno, il monitoraggio Iss di norma pubblicato al venerdì viene reso noto oggi con tutta l’analisi epidemiologica del periodo 27 luglio-3 agosto 2020: «Il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra sempre più dei segnali che richiedono una particolare attenzione», scrivono i tecnici del Ministero della Salute e dell’Iss. Mentre nel bollettino quotidiano si è visto un nuovo rialzo dei contagi sopra quota 400, il monitoraggio 6 agosto mostra per la prima volta da settimane il rialzo dell’indice Rt a 1,01, superando così il livello di guardia minima per l’allerta contagio Covid-19. Nella giornata di oggi il Cts ha reso pubblici i primi 5 verbali delle riunioni avvenute in piena fase acuta del coronavirus mentre il Ministro Speranza in Parlamento ha illustrato le nuove regole che costituiranno il prossimo Dpcm in vigore dal 10 agosto: in entrambi questi scenari emerge l’allerta nel Governo e nei tecnici sulla possibilità di un ritorno imponente della pandemia in Italia. Nel report settimanale dell’Iss si legge «una tendenza all’aumento dei contagi, con l’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici, salito a 1.01. Aumento che riguarda in particolare gli asintomatici».
ALLERTA ISS PER RIALZO CONTAGI
A livello locale nel monitoraggio Iss-Ministero Salute si delineano stime superiori a Rt 1 in 11 Regioni, dove si sono verificati nelle ultime 3 settimane recenti focolai ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali. Ministero della Salute e Iss invitano così alla cautela in quanto in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante: si chiede poi ai cittadini, come verrò ripreso anche dal Dpcm Conte del 10 agosto, «necessità di rispettare i provvedimenti di quarantena, identificando se necessario strutture dedicate, per ospitare anche le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista. In caso contrario – avvertono gli esperti – nelle prossime settimane potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale». Le stime di Rt tendono «a fluttuare in alcune Regioni o province autonome in relazione alla comparsa di focolai che vengono successivamente contenuti», spiega ancora il monitoraggio settimanale, sottolineando come l’aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente «non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati. Va tuttavia precisato che in alcune di queste, seppure in aumento, il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è basso (inferiore a 10 casi diagnosticati a settimana o con incidenza settimanale inferiore a 1/100.000)». L’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è scesa intorno ai 40 anni: questo punto è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai, conclude il monitoraggio Iss, «che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane, in parte ad un aumento tra i casi importati e in parte all’identificazione di casi asintomatici tramite screening e ricerca dei contatti in fasce di età più basse».