Arrivano importanti aggiornamenti sul presunto caso di colera registrato in Sardegna, dove un 71enne è ricoverato a Cagliari. Come reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità, “i risultati delle analisi hanno evidenziato che il ceppo batterico in esame appartiene alla specie Vibrio cholerae, ma non ai sierogruppi che causano colera. Il ceppo ritrovato è abbastanza comune negli ambienti acquatici salmastri e normalmente non provoca sintomi. Pertanto gli esperti del Dipartimento di Malattie Infettive hanno emesso risposta ufficiale per cui non si conferma il caso di colera per quanto concerne il campione in esame”.



L’Iss ha sottolineato che il ceppo batterico di Vibrio cholerae, inviato dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, e isolato il 03/07/2023 da un campione di feci di un paziente ricoverato “è stato analizzato dal dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss per effettuare la conferma di diagnosi di colera. La conferma della diagnosi di colera deve essere eseguita secondo le indicazioni della definizione di caso stabilite da ECDC nel 2018, cioè ‘ogni persona che presenti diarrea o vomito e da cui sia stato isolato un ceppo di Vibrio cholerae che presenti gli antigeni O1 o O139 e il gene codificante l’enterotossina o l’enterotosina stessa’”, riporta l’Agi.



Iss: “Non confermato caso di colera in Sardegna”

Prima della conferma dell’Iss, l’assessore regionale alla Sanità della Regione Sardegna aveva reso noto che il ceppo batterico isolato nel paziente di Arbus non appartiene alle tipologie responsabili della maggior parte delle epidemie da colera. Carlo Doria aveva annunciato che “la conferma è arrivata oggi dall’Istituto superiore di Sanità che ci ha comunicato la negatività del campione ai ceppi 01 e 0139”. L’esponente della Giunta Solinas ha parlato di “un’ulteriore buona notizia, in una situazione gestita al meglio dal sistema sanitario regionale, con il coordinamento dell’assessorato della Sanità”. Un plauso anche alla sanità sarda: “Tempestività e competenza, già emerse durante la pandemia del Covid-19  hanno caratterizzato ancora una volta l’operatività dei servizi di Igiene pubblica delle Asl di Cagliari e del Medio Campidano, che hanno eseguito scrupolosamente le indagini e il monitoraggio senza mai sottovalutare nulla, dell’Aou di Cagliari, che per prima ha identificato il patogeno, e del reparto Infettivi dell’ospedale Santissima Trinità, dove il paziente ricoverato è sulla via della guarigione”.

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