Issei Sagawa è morto all’età di 73 anni a causa di una polmonite: era soprannominato il “cannibale di Kobe”. Era nato in Giappone nel 1949, ma era stato arrestato in Francia, dove studiava Letteratura inglese, nel 1981. La sua prima e unica vittima fu una compagna di corso, Renée Hartevelt, che aveva invitato a casa per un ripasso prima dell’esame.
L’uomo, una volta nella sua abitazione, uccise la studentessa con un colpo di fucile alla testa, violentò il suo cadavere e poi lo mangiò gradualmente per tre giorni. È stato catturato dalla Polizia mentre cercava di disfarsi di alcuni resti. Altri erano ancora nel congelatore. Fu riconosciuto infermo di mente e venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Soltanto quattro anni dopo, però, il suo Paese d’origine ottenne l’estradizione. Lì venne liberato dalla custodia in meno di quindici mesi e visse come se nulla fosse accaduto fino alla morte, avvenuta nelle scorse ore a Tokyo.
Issei Sagawa è morto: era cannibale di Kobe. I libri
Dopo essere tornato in Giappone, il cannibale Issei Sagawa, morto quest’oggi all’età di 71 anni, divenne famoso. Iniziò, infatti, a scrivere dei libri su ciò che aveva fatto alla povera Renée Hartevelt. Dalle pubblicazioni e dalle ospitate in televisioni trasse numerosi profitti, che gli hanno permesso di vivere una esistenza agiata nel suo appartamento di Tokyo finché una polmonite non gli è stata fatale.
Il killer, in uno di questi, aveva definito il cibarsi del cadavere della sua vittima, descritti nei macabri dettagli, come “un atto supremo di amore”. Poi aveva ammesso di non riuscire a fare a meno di dare sfogo ai suoi impulsi. “Io sono ossessionato dal cannibalismo. Il mio desiderio di mangiare una donna è diventato imperativo”, queste le sue parole in una intervista a Vice. Aveva inoltre rivelato di porre freno a ciò attraverso la masturbazione, ma di avere ormai difficoltà di praticarla a causa dell’età avanzata. È per questo che temeva il riaffiorare delle tendenze. “Sento di dovere morire”, aveva aggiunto.