In due giorni, l’orizzonte economico dell’Italia si è fatto più cupo con dati certi e certificati dall’Istat: ieri la revisione della crescita Pil al ribasso, oggi i dati molto preoccupanti sull’occupazione nel 2020 e durante questa “seconda ondata” di contagi Covid. Ad ottobre gli occupati in Italia diminuiscono rispetto a settembre dello 0,1%, ovvero 13mila lavoratori in meno, mentre è rispetto a ottobre 2019 il dato più drammatico: a causa della pandemia Covid sono 473,000 le persone al lavoro in meno. Secondo l’ultimo report Istat, il crollo è particolarmente significativo per precari e autonomi-indipendenti, ovvero quello non “protetti” appieno dalle misure di Cig, divieto licenziamenti e ristori: dei 473mila totali, sono ben 420mila gli occupati “persi” da febbraio. I lavoratori stabili sono invece aumentati (+61mila) proprio grazie al blocco dei licenziamenti decisi dal Governo negli 11 mesi emergenza Covid: nel trimestre agosto-ottobre 2020 l’aumento è stato di 115mila occupati rispetto al trimestre precedente.
ISTAT: I DATI SHOCK DEL 2020
Tra gli occupati, è la categoria dei giovani che ancora una volta paga lo “scotto” peggiore: torna sopra quota 30% il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni (30,3% per la precisione sui dati di ottobre 2020). Sono in tutto 422.000 i disoccupati giovani con un aumento di 2.000 unità su settembre e di 6.000 su ottobre 2019; se invece si allarga il range di disoccupati tra i 15 e i 64 anni, a ottobre il tasso resta stabile al 9,8% mentre cresce dello 0,3% rispetto al medesimo mese dello scorso anno. In termini assoluti, i disoccupati in Italia sono 2.479.000 con un aumento di 11.0000 su settembre e di 43.000 unità su ottobre 2019. Sempre secondo i dati Istat, è aumentata l’inattività generale per via della pandemia e per la riduzione delle attività in centinaia di migliaia di italiani che hanno smesso di cercare il lavoro attivamente: con il blocco dei licenziamenti anche per le aziende diviene difficile assumere, in un circolo che non sembra spezzarsi neanche in questa fine 2020. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono 257.000 in più rispetto a ottobre 2019 e raggiungono le 13.572.000 unità con un tasso del 35,5%.