Allarme dal rapporto Istat sul coronavirus: l’aspettativa di vita la Nord scende di 2 anni, solo a Bergamo scende di 6 anni. L’istituto diretto da Gian Carlo Blangiardo ha pubblicato sul sito un’analisi a livello provinciale sugli scenari di mortalità in relazione al Covid-19 ed appare lampante l’aumento di mortalità nelle settimane successive al caso iniziale di contagio, avvenuto con un grado molto elevato di eterogeneità a livello territoriale. Ben l’85% della crescita appare concentrato in alcune aree dell’Italia settentrionale, dove l’epidemia si è diffusa con più veemenza. Ma, come dicevamo, non solo: nel 2020 si potrebbe registrare un ridimensionamento sulla aspettativa di vita «significativamente più marcato» nelle province del Nord: si passerebbe da una speranza di vita alla nascita di quasi 84 anni ad una aspettativa di vita di circa 82 anni. Questa è l’ipotesi intermedia tra lo scenario ottimista e quello pessimista.
ISTAT: CORONAVIRUS E SCENARI DI MORTALITÀ
Il rapporto dell’Istat segnala un altro dato da non sottovalutare: se l’aspettativa di vita al Nord scende di 2 anni, solo a Bergamo scende di 6 anni. La provincia lombarda è stata tra le più colpite dall’emergenza coronavirus e questo potrebbe avere effetti in tal senso, secondo l’istituto: Bergamo, insieme a Cremona, potrebbe fare i conti con una riduzione della speranza di vita alla nascita di oltre 5 anni, secondo lo scenario “pessimista”. «L’intensità nel cambiamento della speranza di vita alla nascita appare decisamente minore, e nella maggior parte dei casi trascurabile, in corrispondenza di buona parte delle Province del Centro e del Sud», viene poi evidenziato dall’Istat, che parla anche di un possibile miglioramento dell’aspettativa di vita, in particolare in alcune province della Sicilia.