In un’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def il Direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat Roberto Monducci ha lanciato l’allarme riguardo al crollo delle nascite che potrebbe conseguire dall’emergenza coronavirus. “I 435 mila nati in Italia nel 2019 e i 428 mila che si erano ipotizzati per il 2020 alle condizioni pre-Covid-19, dovrebbero scendere a circa 426 mila nel bilancio finale del corrente anno, per poi però ridursi a 396 mila, nel caso più sfavorevole, in quello del 2021”. Dunque oltre 400mila nati in meno a causa delle condizioni che riguardano la pandemia da covid-19, che riguardano anche la crisi economica crescente che in molti devono fronteggiare: mettere in cantiere un figlio oggi in Italia è impresa più ardua di quanto non si possa pensare. Inoltre un altro dato da tenere d’occhio è quello dell’aspettativa di vita, che a causa dell’aumento significativo dei decessi, se l’epidemia non facesse segnare un decisivo cambio di tendenza, potrebbe abbassarsi di un anno sia per quanto riguarda le stime alla nascita, sia per quelle oltre i 65 anni.



ISTAT: “CULLE SEMPRE PIU’ VUOTE”

La relazione Istat al Parlamento parla di culle che potrebbero restare sempre più vuote col passare dei mesi se l’emergenza-covid non dovesse attenuarsi: “Un aspetto su cui potrebbe incidere l’attuale emergenza e la conseguente crisi economica è il comportamento riproduttivo della popolazione italiana.  Le simulazioni realizzate consegnano scenari che, pur senza sottoporci trasformazioni radicali, sottolineano l’accelerazione di quel processo che i media da tempo descrivono con l’immagine di un Paese “dalle culle sempre più vuote”. Una eventuale accelerazione post Covid-19 del declino strutturale della natalità, fenomeno del resto in corso da tempo nel nostro Paese, rappresenterebbe un’aggravante”. L’aspettativa di vita nello scenario peggiore calerebbe dunque di un anno, secondo quanto rilevato dall’Istat: “A partire dai dati a disposizione – si legge nel testo dell’audizione – dell’Istituto è possibile prefigurare alcuni scenari demografici, in termini di mortalità e aspettativa di vita, in grado di fornire un primo quadro di quelli che potrebbero verosimilmente essere gli effetti sul piano demografico dell’emergenza sanitaria in atto”.

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