L’inflazione non si placa e i prezzi continuano a salire per il quarto mese consecutivo in Italia: a dimostrarlo gli ultimi dati Istat che hanno rivisto il dato preliminare sulla crescita dell’indice dei prezzi al consumo nel mese di ottobre.

Sempre secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica illustrano come l’inflazione si è portata da una variazione negativa registrata a dicembre 2020 a una crescita di un’ampiezza che non si registrava da settembre 2012 (quando era pari a +3,2%). L’inflazione sul 2021 è pari al +1,8% per l’indice generale mentre resta a +0.8% per la componente di fondo: «l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3% su base annua (da +2,5% del mese precedente); la stima preliminare era +2,9%», presenta il report Istat sul mese di ottobre 2021. Sul fronte beni energetici, prosegue il momento da assoluti protagonisti: «contribuiscono per più di due punti percentuali all’inflazione e spiegando buona parte dell’accelerazione rispetto a settembre». Si passa dal +20,2% di settembre a +24,9%: i beni della componente regolamentata invece vanno da +34,3% a +42,3% e i prezzi di quella non regolamentata da +13,3% a +15,0%.



I DATI ISTAT SULL’INFLAZIONE

Al netto di energia e beni alimentari freschi, l’inflazione di fondo – illustrano ancora i dati Istat 2021 – sale dal +1,0% al +1,1%, mentre il dato sui soli beni energetici rimane stabile a +1,1%. L’aumento congiunturale dell’indice generale, l’Istat spiega, è dovuto prevalentemente «alla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+17,0%) e solo in misura minore a quella dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+1,0%) e degli Alimentari non lavorati (+0,7%)». Calano i prezzi su servizi trasporti e cultura, mentre accelerano su alimentari, casa, persona e “alta frequenza d’acquisto” (da +2,6% a +3,1%). Nell’odierna Assemblea di Confesercenti, la presidente Patrizia De Luise ha espresso particolare preoccupazione per l’aumento importante dei prezzi nella nostra economia: «Nei primi nove mesi del 2021 i prezzi delle materie prime industriali sono aumentati del 43%, il petrolio del 55%, il gas naturale del 166%. Un’ondata di rialzi che si ripercuoterà anche su prezzi e consumi. La maggiore inflazione potrebbe sottrarre, in due anni, 9,5 miliardi di euro di consumi: circa 4 miliardi quest’anno e 5,5 miliardi del 2022». Dall’Unione Nazionale Consumatori del presidente Massimilano Dona la preoccupazione è ancora più netta, «forte rialzo dei prezzi al dettaglio è massacro per le famiglie. Siamo inguaiati. L’inflazione decolla».



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